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    Lettera Pesce a Sindaco Rosarno, reazioni

     

     

    Lettera Pesce a Sindaco Rosarno, reazioni

    27 ago 11 Napoli: Boss dettano ordini. ''E' ormai risaputo che i boss mafiosi anche dal penitenziario dove sono detenuti riescono a controllare e dettare ordini all'esterno".Lo afferma in una nota la componente della commissione parlamentare antimafia, Angela Napoli. "Di ciò ne è la nuova dimostrazione - aggiunge - la missiva apocrifa inviata dal boss Rocco Pesce al Sindaco del Comune di Rosarno, Elisabetta Tripodi. La protervia del boss Rocco Pesce si manifesta per intero nel contenuto della lettera laddove osa scrivere: '...rammarico e disappunto in relazione al fatto che il Comune di Rosarno si è costituito parte civile nel procedimento a carico mio e della mia famiglia...'. La costituzione di parte civile degli Enti locali nei processi a carico dei boss mafiosi non è stata mai "digerita" dagli stessi, ma non era mai successo che si riuscisse ad ostentare tanta spavalderia, persino con lettera contenuta in busta dello stesso Comune di Rosarno". "Il grave fatto - prosegue l'On.Napoli - non può che continuare ad indurre gli Enti locali a procedere speditamente all' approvazione della costituzione di parte civile nei processi contro i boss mafiosi. Rimane tuttavia la perplessità nell'evidenziare che la protervia dei boss mafiosi è congiunta con la permanenza all'interno dei Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa , quale appunto quello di Rosarno, di persone che osano fornire ai detenuti persino buste con l'intestazione dello stesso Ente. Nei giorni scorsi il suicidio a Rosarno della testimone di giustizia Concetta Cacciola; oggi la missiva del boss Rocco Pesce: due fatti ben distinti ma che sicuramente evidenziano un clima preoccupante che dilaga sull'intero territorio della Piana di Gioia Tauro"

    "Quanto è accaduto con la missiva a firma Rocco Pesce che è stata fatta recapitare alla Dottoressa Tripodi, Sindaco di Rosarno, è inquietante e non può essere accettato dalla Calabria dei Onesti". Lo afferma in una nota il segretario generale della Cgil-Piana di Gioia Tauro, Antonino Calogero. "Un gesto - aggiunge - di vigliaccheria subdola che tenta di 'minare' la svolta di democratica che ha visto, protagonista, in una nuova primavera per Rosarno ,l'impegno della nuova amministrazione comunale eletta dai cittadini Rosarnesi. Come Cgil della Piana siamo al fianco del Sindaco di Rosarno , della sua Giunta e di tutta l'amministrazione , impediremo con tutte le nostre forze che il processo di legalità e cambiamento venga interrotto. Riconosciamo il valore alto del lavoro del Sindaco di Rosarno, sempre dalla parte della legalità e a fianco dei lavoratori". "Straordinario, infatti , è l'impegno - prosegue Calogero - per il lavoro e lo sviluppo. Un Comune sempre in prima fila per difendere l'occupazione al porto e in ogni altro settore. Quel che si è verificato dimostra, ancora una volta, quanto è opprimente la 'ndragheta nel territorio che reagisce contro la pubblica amministrazione che con il buon governo sta riaffermando la presenza dello Stato. Il Governo, la Regione Calabria e la politica devono, davvero, intervenire affinche' il grande lavoro, svolto in questi mesi dagli inquirenti e dalla parte migliore della Magistratura che ha portato alla sbarra personaggi di spicco e ha determinato importanti sequestri di beni alle 'ndrine locali, non rimanga vano ed isolato. Non basta, dunque, la pur positiva attenzione di Maroni manifestata attraverso una Telefonata , ma bisogna andare oltre per sconfiggere la mafia da un lato e dall'altro per creare condizioni economiche e culturali in grado di prevenire il proliferarsi della subcultura mafiosa". "La migliore risposta - conclude - per sostenere la Piana e per costruire condizioni di vita migliori e quella di investire in cultura e formazione . Un idea concreta è istituire a Rosarno per la grande scommessa democratica che rappresenta un corso di studi universitari con specializzazione in cultura ed economia della legalità".

    ''La Cgil Calabria esprime la sua vicinanza e solidarietà al sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi, vittima di un'intimidazione di stampo mafioso". Lo afferma in una nota il segretario generale della Cgil della Calabria, Sergio Genco. "Ancora una volta - aggiunge - la 'ndrangheta fa sentire la sua pressione su pubblici amministratori e su quanti, come il sindaco Tripodi, portano avanti un'azione politica ed amministrativa coraggiosa, improntata alla trasparenza, alla legalità ed alla vicinanza ai problemi ed ai bisogni della propria comunità". "La Cgil tutta - conclude Genco - si pone al fianco del sindaco e della sua amministrazione e, nel condannare simili atti, chiede alla magistratura ed alle forze di polizia di fare piena luce per assicurarne alla giustizia i responsabili"

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