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    Latitante arrestato, ricercato da 18 anni. Fu condannato per sequestro Sgarella

     

     

    Latitante ricercato da 18 anni arrestato sull'Aspromonte. Fu condannato per sequestro Sgarella

    26 ago 11 Un latitante ricercato da 18 anni, Francesco Perre, di 44 anni, è stato arrestato oggi dai carabinieri del Gruppo di Locri supportati dai militari dello squadrone cacciatori. L'uomo è stato sorpreso in una zona di campagna dell'Aspromonte, tra i comuni di Bova, Palizzi ed Africo. Perre, ritenuto affiliato alla cosca Barbaro e il cui nome era inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi, deve scontare 28 anni di reclusione per il sequestro di Alessandra Sgarella, l'imprenditrice sequestrata a Milano l'11 dicembre 1997 e liberata a Locri il 4 settembre 1998. L'uomo era l'ultimo componente ancora libero della banda che sequestrò l'imprenditrice. Il latitante era ricercato anche per associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti. L'arresto è avvenuto al termine delle indagini condotte dai carabinieri di Locri su delega del procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Il magistrato e gli investigatori illustreranno i dettagli dell'operazione domattina, nel corso di una conferenza stampa al Comando provinciale dei carabinieri di Reggio.

    Nel 2010 furono trovati 4 bunker. Quattro bunker ricavati sotto alcune case di Platì abitate da parenti di Francesco Perre, di 44 anni, di Platì, il latitante arrestato oggi a Palizzi Superiore dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, erano stati scoperti lo scorso anno, in distinte operazioni, dagli stessi militari. Il 10 giugno 2010 un nascondiglio a cui si accedeva da un accesso basculante, era stato trovato sotto l'abitazione di Pasquale Marando, di 48 anni, scomparso da alcuni anni. Alla moglie, Anna Trimboli, cugina di Perre, i carabinieri sequestrarono anche sequestrato un chilo d'oro. Un altro bunker era stato trovato il 13 marzo precedente. Era ricavato in un'abitazione nella disponibilità di Bruno Trimboli, noto alle forze dell'ordine per associazione mafiosa e traffico di droga, zio di Saverio Trimboli, arrestato il 13 febbraio 2010 dopo un lungo periodo di latitanza, e cugino di Francesco Perre. Secondo i carabinieri, il nascondiglio era stato utilizzato proprio da Perre, oltre che da Trimboli. Nel rifugio furono trovati capi di abbigliamento, apparecchiature per capatare le comunicazioni radio tra le forze dell'ordine, un impianto per l'aria condizionata ed un televisore al plasma con collegamento stellitare. Il giorno prima, il 12 marzo, due nascondigli collegati tra loro furono individuati nell'abitazione di Anna Trimboli, cugina di Perre. Ai due bunker si accedeva tramite delle botole scorrevoli nascoste nella cucina e nella cantina dell'abitazione. In uno dei due bunker i carabinieri hanno trovato anche una nicchia con all'interno una statua della Madonna di Polsi. +

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