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    Pignatone "Tribunali sono pieni di accuse fatte da mafiosi"

     

     

    Pignatone "Tribunali sono pieni di accuse fatte da mafiosi"

    10 ago 11 "Come sapete, c'é per ora notevole clamore a seguito di due lettere del detenuto Spadaro Tracuzzi. Da un comunicato del Procuratore di Santa Maria Capua Vetere sappiamo che c'é un'indagine. Non sappiamo altro. Da parte nostra c'é ovviamente il massimo rispetto dell'indagine condotta da quella Procura". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, a margine di una conferenza stampa circa l'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere dopo l'esposto presentato dal capitano dei carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi, arrestato con l'accusa di concorso esterno in associazione magiofa e detenuto nel carcere campano. "Abbiamo anche trasmesso, di nostra iniziativa - ha aggiunto Pignatone - alcuni atti che riteniamo siano utili. Aspettiamo convinti che, come ho già detto, la correttezza e la linearità dell'operato della Procura di Reggio e della Polizia giudiziaria di Reggio, specie dei vertici, della cui collaborazione io mi onoro, sarà chiarito al di là di ogni dubbio. Io non voglio parlare qui dell'indagine. Ora voglio fare un discorso più in generale. Gli archivi dei Tribunali, del Palazzi di giustizia siciliani, calabresi, campani, milanesi, sono pieni di accuse di mafiosi di ogni genere, da Salvatore Riina e così a scendere che parlano di torture, di violenze, di trattamenti inumani, di dichiarazioni estorte, di violazione delle regole. Ci sono archivi pieni. Tutti sapete come finiscono queste cose". "Nessuno - ha proseguito - si è mai sognato di chiedere, non dico a Falcone e Borsellino, ma anche il più anonimo dei giudici siciliani, calabresi, napoletani, di rispondere a queste accuse sui giornali, di intavolare una specie di 'porta a porta' provinciale per cui oggi il detenuto X dice una cosa, il Procuratore o il Giudice per le indagini preliminari ne dice un'altra, poi interviene, per esempio qualche altra persona eccetera eccetera. Poi spunta un altro detenuto per mafia, per omicidio, per chissà che cosa e facciamo un dibattito. Questo, finora, a mia conoscenza non è mai avvenuto. Le risposte a queste cose vanno date nei processi e secondo le regole dei processi. Processi che hanno portato a condanne, possono portare anche all'assoluzione dell'imputato insomma a diversi esiti". "Si è visto - ha concluso - che le indagini vanno avanti come prima, senza guardare in faccia nessuno; senza pregiudizi né positivi, né negativi. Noi non facciamo le indagini perché ce lo dicono i giornali o chi dei vari organi di stampa si senta. Né ci fermiamo perché ci rendiamo conto che queste indagini sono sgradite a qualcuno".

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