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    Operazione antidroga contro la cosca Mancuso in tutta Italia: 12 arresti

     

     

    Operazione antidroga contro la cosca Mancuso in tutta Italia: 12 arresti

    03 ago 11 Operazione antidroga su scala nazionale e internazionale da parte della Squadra Mobile di Bologna d'intesa con la Direzione distrettuale antimafia. La Polizi sta eseguendo in varie città italiane, in Spagna e in Austria un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di persone legate alla cosca Mancuso - attiva nella provincia di Vibo Valentia - accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Le indagini dell'operazione ribattezzata 'Due Torri Connection', sono durate un anno e hanno consentito di accertare che, per quanto riguarda il traffico di cocaina, i referenti della cosca avevano base logistica a Bologna e da Bologna intrattenevano rapporti con trafficanti colombiani attivi in Spagna e in Sud America. Nel dettaglio, viene spiegato dalla Questura bolognese, gli arresti compiuti in mattinata dalla Squadra Mobile sono stati 12 nel rispetto dei provvedimenti restrittivi emessi dal Gip del Tribunale felsineo su richiesta dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia, Alfonso e Cieri. Le indagini, coordinate dal Servizio centrale operativo e dalla Direzione centrale per i servizi antidroga, hanno evidenziato l'esistenza, nel capoluogo emiliano, di un radicamento di uomini della cosca Mancuso. Questi operavano, principalmente, con narcotrafficanti colombiani, attivi in Spagna e in Colombia: secondo quanto appurato dalle indagini, le riunioni si tenevano in una villa di proprietà di uomini della 'ndrina calabrese a Bentivoglio, nel Bolognese. In base al progetto criminale interrotto dalle indagini della Polizia, la cocaina acquistata dalla cosca calabrese ''avrebbe viaggiato occultata in scatoloni a bordo di aerei privati decollati dall'aeroporto di Quito, in Ecuador, oppure all' interno di containers stivati su motonavi provenienti dal Sud America e nascosta all'interno di finti carichi leciti". Le catture e le perquisizioni, ancora in corso in varie regioni italiane e all'estero, sono state effettuate dalla Squadra Mobile di Bologna, in stretta collaborazione con le questure di Catanzaro, Teramo, Vicenza e Vibo Valentia.

    Eseguiti quattordici arresti tra l'Italia (nove), la Spagna (quattro) e l'Austria (uno). In manette sono finiti dodici italiani, un colombiano e un tedesco. I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e tentativo di importazione di 1500 chilogrammi di cocaina con arrivo previsto in Slovenia e successivo trasferimento sul territorio nazionale. Al vertice dell'associazione criminale calabrese operante nel capoluogo emiliano e' risultato essere Francesco Ventrici, 38 anni di San Calogero (Vibo Valentia) ritenuto dagli investigatori affiliato al clan calabrese Mancuso di Limbadi e già noto per precedenti indagini sul traffico internazionale di sostanze stupefacenti e riciclaggio condotte dalla dda di Bologna e Catanzaro. Ventrici ha ricevuto la misura cautelare in carcere perche' fu arrestato lo scorso 26 gennaio dai carabinieri nell'ambito dell'operazione "Decollo Ter" contro il narcotraffico. Base logistica delle operazioni criminali era la villa del 38enne calabrese a Bentivoglio, nel bolognese. Un immobile sequestrato dalla polizia insieme ad altri beni nell'aprile scorso. Sono finiti in manette, oltre a Ventrici, un tedesco di 45 anni, Michael Kramer, arrestato a Gratz in Austria, i calabresi Antonio Grillo detto 'il bisonte', di Tropea; Angelo Mercuri, di San Calogero (VV); Italo Iannello, di Vibo Valentia; Giuseppe Pedulla', di Rosarno; Ferdinando Zappia, di Vibo Valentia. Gli altri arrestati sono Antonio Pastror Chavarro, colombiano residente in Spagna; Marco di Maurizio di Giulianova; Claudio Zippilli di Santo'Omero (Te); Giuseppe Corsini di S.Giovanni in Persiceto; Vicente Mari, svizzero residente a S.Vincenzo di Galliera (Bo); Nicolò Terlizzi Cataldo barese di nascita e residente in Spagna; Paola Boselli, nata a Cento (Fe) e residente in Spagna. Ancora ricercate due persone ritenute membri dell'associazione.

    Un 'intrigo internazionale' messo in piedi da esponenti di una 'ndrina calabrese e narcotrafficanti colombiani, per fare arrivare a Bologna una tonnellata e mezzo di cocaina, valore sul mercato 50 milioni di euro. La maxipartita di droga in realta' non è mai arrivata in Italia e oggi, al termine dell'operazione 'Due Torri connection', l'organizzazione è stata smantellata dalla squadra Mobile di Bologna. Fra l'Italia, la Spagna e l'Austria sono state eseguite 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip Andrea Santucci su richiesta dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia Roberto Alfonso e Enrico Cieri. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, con l'aggravante di ingente quantitativo. Al vertice del traffico, secondo l'accusa, c'era il 'solito' Francesco Ventrici, 39 anni, di Vibo Valentia ma residente a Ozzano Emilia (Bologna), ritenuto legato alla cosca Mancuso (anche se in questa indagine a nessuno è contestata l'aggravante della associazione di stampo mafioso), e già in carcere (a Caltanissetta) dopo l'arresto del gennaio scorso nell'ambito di un'altra inchiesta, dei carabinieri, sempre per narcotraffico. Le riunioni fra calabresi, colombiani e intermediari italiani residenti in Spagna si sarebbero svolte in una sontuosa villa a Bentivoglio, nel Bolognese, intestata a un prestanome ma di fatto, per l'accusa, di proprietà di Ventrici. Incontri segreti, per i partecipanti, ma in realtà intercettati dalla polizia: la villa è infatti sotto sequestro dall'aprile scorso, quando la stessa squadra Mobile, in un'altra indagine per riciclaggio, aveva indagato 25 persone e sequestrato beni per circa 8 milioni di euro (oltre alla villa anche un albergo a Granarolo, una società immobiliare e auto di lusso). In quell'inchiesta era coinvolto anche Vincenzo Barbieri, 54 anni, ucciso in un agguato mafioso il 12 marzo scorso a S.Calogero, nel Vibonese. Intercettando le conversazioni che avvenivano nella villa, la polizia era venuta a sapere dell'intenzione di importare la tonnellata e mezzo di 'coca'. La droga doveva arrivare tra il 17 e il 20 dicembre 2010 su un aereo privato guidato da un pilota tedesco, Michael Kramer, 46 anni, con un volo da Quito, in Ecuador, fino a Lubiana, in Slovenia, da dove il trasporto sarebbe proseguito via terra fino all'Italia, in un deposito nel Teramano, prima di essere immessa nel mercato dello spaccio. Gli inquirenti bolognesi avevano già attivato l'aviazione militare per intercettare il velivolo, che però non partì, inizialmente per un mancato accordo sul prezzo con i colombiani, poi per alcuni timori del pilota. L'imprevisto sarebbe costato agli organizzatori calabresi circa due milioni e mezzo di euro (denaro speso per organizzare il trasporto), e mise a rischio l'incolumità del pilota, duramente attaccato per il suo voltafaccia in una successiva riunione nella villa di Bentivoglio. Le trattative sono proseguite nei mesi successivi, con l'ipotesi di portare la droga in Italia via nave, ma con altri intoppi: prima l'arresto di Ventrici a gennaio, poi l'omicidio del suo braccio destro Barbieri a marzo. Secondo l'accusa, tuttavia, Ventrici non aveva abbandonato il progetto e avrebbe continuato a impartire direttive anche dal carcere ai suoi collaboratori, fino agli arresti di oggi. Oltre a Francesco Ventrici, cui l'ordinanza è stata notificata nel carcere di Caltanissetta, gli altri provvedimenti sono stati eseguiti fra l'Italia, l'Austria e la Spagna. Nel Bolognese è stato arrestato Vicente Mari, 44 anni, nato in Svizzera ma residente a S.Vincenzo di Galliera, con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso. In Calabria le manette sono scattate per Antonio Grillo, 33 anni, di Tropea (Vibo Valentia), detto 'il bisonte', con piccoli precedenti e ritenuto braccio destro di Ventrici dopo l'uccisione di Barbieri e arrestato in un ristorante di sua proprietà; Angelo Mercuri, 43 anni, di S.Calogero (VV), con piccoli precedenti, il prestanome cui era intestata la villa di Bentivoglio; Italo Iannello, 20 anni, incensurato e Ferdinando Zappia, 32, incensurato, entrambi di Vibo Valentia; Giuseppe Petullà, 47, incensurato, di Rosarno (Reggio Calabria). Nel Teramano sono stati arrestati i due 'custodi' cui sarebbe stata affidata la partita di cocaina, se fosse arrivata in Italia: Claudio Zippilli, 47 anni, di Sant'Omero, incensurato, e Marco Di Maurizio, 30 anni, di Giulianova, con precedenti per reati finanziari. Il tedesco Michael Kramer, 46 anni, definito dagli investigatori un 'giramondo', è stato catturato a Graz, in Austria. Gli altri quattro mandati d'arresto europeo sono stati eseguiti ad Alicante, in Spagna, dove viveva il gruppo di intermediari incaricati di tenere i contatti fra i calabresi e i colombiani: Giuseppe Corsini, 61 anni, di S.Giovanni in Persiceto (Bologna), detto 'lo zio', con precedenti, la moglie Paola Boselli, 39 anni, di Cento (Ferrara), incensurata; Nicolò Cataldo, 36 anni, di Telizzi (Bari), con precedenti per reati finanziari; e il colombiano Antonio Pastor Chavarro, 48 anni. Altre due persone, destinatarie di analoghi provvedimenti di custodia, sono ancora ricercate.

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