Operazione Epilogo, collaboratore rivela: nuova generazione controlla tutto

Collaboratore rivela: nuova generazione controlla tutto

30 set 10 Per avviare un'attività - legale o illegale - ottenere un appalto o un subappalto e anche semplicemente per risolvere i problemi nel territorio controllato dalla cosca, "tutti devono rivolgersi a loro". Così un collaboratore di giustizia spiega ad investigatori ed inquirenti il ruolo di Fabio Giardiniere e Alessandrto Serraino, ritenuti al vertice della "nuova generazione" della cosca Serraino responsabile, secondo le indagini, dell'attentato alla procura generale di Reggio Calabria. Giardiniere, sottolineano gli investigatori, "gode di una certa autonomia decisionale" anche se poi, è Serraino "ad avere l'ultima parola". Il collaboratore spiega inoltre che il gruppo ha a disposizione non poche armi, tra cui un mitragliatore da guerra, nascoste in diversi luoghi. Quando gli chiedono quante, però, l'uomo risponde così: "ma qualche pistoluccia pronta per l'uso...ma non è che siamo voglio dire nel west. Non è che sono elementi a rischio che qualcuno li ammazza, che ce l'hanno bisogno per forza dietro". E poi chiosa: "oggi si cammina puliti, oggi qualsiasi cosa che si fa si fa pulito, si cerca sempre quello pulito". L'obiettivo della "nuova generazione" è comunque chiarissimo: controllare "tutto" quel che avviene sul proprio territorio e "tutti" quelli che vi operano. "Tutti si devono rivolgere a loro - ribadisce il collaboratore - per tutto, in tutte le cose che vengono fatte". E agli inquirenti che gli chiedono cosa fanno Serraino e Giardiniere sul territorio, il collaboratore risponde in maniera netta: "mangiano. Ogni cosa che muove soldi li prendono loro". Il gruppo non è comunque il frutto di una scissione all'interno della cosca. Lui, spiega ancora il collaboratore riferendosi a Giardiniere, vuole avere "i suoi giovanotti, i suoi affari" e facendo questo sta "modernizzando" il clan rimandendo però sempre legato alle decisioni dei Serraino.