Procuratore Grasso denuncia: 53% dei beni confiscati e' inutilizzato

25 set 10 "Il 47% dei beni confiscati alla criminalita' organizzata viene destinato, il 53% e' inutilizzato. Questa e' una potenzialita' che si perde". Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, a margine del convegno che si sta tenendo a Isola Capo Rizzuto organizzata dall'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati. Le difficolta', secondo il magistrato, dipendono da diversi fattori. "alcuni -ha spiegato- sono ancora occupati dai mafiosi, dai parenti o da persone vicine. Altri sono gravati da ipoteche delle banche da cui devono essere liberati. Altri ancora sono distrutti, quindi per poterli utilizzare occorrono ulteriori risorse". Grasso indica come modalita' di azione, per risolvere questi problemi, l'invio di ulteriori risorse. "Per i beni ipotecati -ha aggiunto- o si fanno transazioni con le banche o si fa una legge con cui non si riconoscono le ipoteche delle banche, ma questo un po' complicato. Oppure, se ci sono beni che sono stati distrutti, perche' spesso sono soggetti a vandalismo, difficolta' di compravendita o cessione da parte dei cittadini che hanno timore a prendere un bene sottratto a un mafioso, questo bisogna superarlo". Il Procuratore antimafia indica anche fonti di finanziamento alternative "come i fondi comunitari, i Pon sicurezza per il Sud, oppure protocolli e intese con gli enti locali in vista dell'utilizzazione". "Se devo fare una scuola -ha concluso Grasso- e ho gia' un immobile che con le spese della sola ristrutturazione mi da' quel risultato, potrebbero anche gli enti locali partecipare e avere qualcosa di utile per la collettivita'".