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    Neonato morto, Procura apre inchiesta

     

     

    Neonato morto, Procura apre inchiesta

    21 set 10 Avrebbe dovuto vedere la luce dopo poche ore ma l'attesa e le sofferenze per la madre si sono prolungate e il piccolo e' nato morto. E' stata aperta un'inchiesta, a Reggio Calabria, dopo il decesso, in sala parto, negli Ospedali riuniti di un neonato, primo figlio di una giovane coppia. La denuncia che ha portato la Procura della Repubblica della citta calabrese ad aprire un fascicolo d'indagine e' stata presentata dal padre Giuseppe Opinato, di 35 anni dopo che la moglie Daniela Occhibelli, di 31, aveva dato alla luce, ieri mattina, il bimbo nato morto. La polizia, su incarico della magistratura, ha gia' eseguito il sequestro della cartella clinica. Gli investigatori hanno acquisito anche tutti gli altri elementi utili all'indagine e necessari a permettere al pm di affidare l'incarico peritale. Anche l'Azienda ospedaliera ''Bianchi Melacrino Morelli'' ha intenzione di fare piena luce sulla vicenda ed ha aperto un'indagine interna. Alla trentottesima settimana di gestazione, una gravidanza giudicata regolare, la signora Daniela si e' presentata domenica mattina al pronto soccorso degli Ospedali riuniti dove e' stata verificata la rottura delle acque. Nel pomeriggio dello stesso giorno la donna ha iniziato ad avvertire i primi dolori che avevano fatto pensare ad una rapida evoluzione del parto. Nella notte la signora, che continuava ad avvertire forti dolori, ha raggiunto la sala travaglio senza pero' che il bimbo nascesse. La situazione, secondo il racconto del marito, si sarebbe complicata nelle ore successive quando l'uomo ha chiesto al primario di ginecologia di praticare un taglio cesareo. ''Il dottore - ha detto Giuseppe Opinato - ha risposto che non era necessario e che a breve il bambino sarebbe nato''. Il dramma, invece, si e' consumato intorno alle 11 di ieri mattina quando il bambino e' nato ma non respirava ed era violaceo. A nulla e' valso il trasferimento nella terapia intensiva come estremo tentativo di riportarlo in vita. Il primario di ginecologia degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria, Pasquale Vadala' ha detto di ''non sapersi spiegare l'accaduto'' sostenendo di ''avere fatto per intero il mio dovere''. Elementi ulteriori sulla dinamica dell'accaduto potranno scaturire dall'esame autoptico.

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