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    Protesta Federfarma: dal 27 medicine a pagamento a Catanzaro in provincia

     

     

    Protesta Federfarma: dal 27 medicine a pagamento a Catanzaro e in provincia

    16 set 10 Dal 27 settembre in tutte le farmacie della provincia di Catanzaro i cittadini dovranno pagare le medicine per poi chiedere il rimborso all'azienda sanitaria provinciale. La decisione di passare all'assistenza indiretta è stata ratificata dall'assemblea straordinaria dei titolari di farmacia della provincia di Catanzaro. Il Presidente della Federfarma, Vincenzo Defilippo, ha evidenziato che "i titolari di farmacia della Provincia di Catanzaro hanno, con estrema delusione, preso atto che non esiste una concreta volontà dell'azienda sanitaria provinciale di trovare una accettabile soluzione al gravissimo problema dei mancati pagamenti delle ricette. Alla tregua non siamo interessati, vogliamo soluzioni definitive. Occorrono programmazione e certezze. Ad oggi, il ritardo è arrivato a ben sei mensilità (50% di marzo, aprile, maggio, giugno, luglio ed agosto 2010), per un credito complessivo di euro 39 milioni circa". "Abbiamo - prosegue Defilippo - 39 milioni di motivi per protestare, tanti quanti l'ammontare delle somme non ancora corrisposte dall'Azienda Sanitaria di Catanzaro. Dal 27 settembre prossimo e per trentacinque giorni, dunque, medicinali a pagamento per i cittadini, che potranno eventualmente chiedere il rimborso direttamente all'Azienda Provinciale di Catanzaro con un modulo che sarà distribuito in farmacia. Profondo disappunto e preoccupazione sono questi i sentimenti che suscitano l'incapacità dell'Amministrazione Regionale e dell'Azienda Sanitaria di mantenere fede a impegni spesso disattesi e difficili da rendere comprensibili ai titolari di farmacia, i quali sono attualmente schiacciati tra la pubblica amministrazione che non paga e i fornitori privati che richiedono i pagamenti peraltro comprimendo le dilazioni di pagamento. Un ritardo di tale entità è incompatibile con una corretta gestione economico-finanziaria di qualsiasi azienda e la circostanza che da parte dell'azienda sanitaria provinciale non solo non giungono rassicurazioni di sorta circa il pagamento del dovuto ma nemmeno una qualsiasi dichiarazione di impegno a recuperare neanche parte del pregresso, costringerà i titolari di farmacia a ricorrere alle altre forme di autotutela consentite dalla legge, vale a dire l'assistenza indiretta". "La decisione - conclude - assunta dai titolari di farmacia di passare all'indiretta, pur sofferta, risulta da un lato inevitabile perché dettata dalla impossibilità di finanziare senza certezze per il futuro la spesa farmaceutica, dall'altro vuole rappresentare uno stimolo a una rinnovata Regione e alle rinnovate aziende sanitarie per poter recuperare in un tempo compatibilmente breve, e nel rispetto delle esigenze dei cittadini, un rapporto costruttivo ed animato da una comunione di intenti finalizzata al bene della comunità".

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