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    Mons. Morosini da Polsi: "Non aderite al crimine"

     

     

    Mons. Morosini da Polsi: "Non aderite al crimine"

    14 set 10 ''Non profanate la Croce di Polsi aderendo ad associazioni che hanno alla loro base solo il crimine o il malaffare". A dirlo è stato il vescovo di Locri, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, nel corso della sua omelia per la Festa della Croce, che si celebra in occasione della festa della Madonna della Montagna nel santuario di Polsi, nella Locride. Una festa che coinvolge anche affiliati alla 'ndrangheta che proprio li', lo scorso anno, tennero un summit in occasione del quale fu "incoronato" capo dell'organizzazione. "Penso - ha spiegato mons. Morosini - a quanti sul nostro territorio, dopo essere stati segnati nel battesimo dalla Croce di Cristo, chiedono poi di aderire ad altre associazioni, criminali o meno, che hanno i loro riti di aggregazione, mescolando alcune volte elementi sacri a formule e pratiche che nulla hanno a che vedere con Gesù e il Vangelo. Il battesimo di Cristo vi salva, altri battesimi, che vogliono scimmiottare quello cristiano, vi distruggono la vita e vi perdono". "Se non ci sarà da parte nostra la consapevolezza che dobbiamo reagire dinanzi alla sfiducia e alla rassegnazione - ha proseguito - gli interventi che possono venire dall'altro non ci salveranno. Questo è il punto di partenza della nostra speranza. Ancora una volta voglio richiamare tutti al dovere della denuncia del male. Lo dobbiamo fare perché dovere civico; ma anche perché cristiani. I santi non hanno chiuso gli occhi sui mali del loro tempo, a costo di correre rischi e pagare di persona. Il riscatto della nostra terra non si realizzerà se non siamo pronti a sacrificare qualcosa di noi stessi". "Miei cari - ha poi sostenuto mons. Morosini - non possiamo dire di aver assimilato la lezione del perdono. In tanti nostri paesi si vive nel terrore che possano riprendere le faide che hanno insanguinato la nostra terra.In quegli anni era drammatico il contrasto tra le innumerevoli Croci, che soprattutto il venerdì santo si portavano in processione, e il sangue che si versava per le strade, segno invece dell'odio e della vendetta, ai quali affidavamo la soluzione delle nostre contese. Dio voglia che quei fatti appartengano ad una storia ormai passata e sepolta. Lo sarà se impariamo la grande lezione del perdono. La cultura della riconciliazione è affidata soprattutto a voi donne. Siete l'espressione della tenerezza e dell'amore e potete tantissimo con i vostri uomini. La salvezza è per tutti, anche per chi ha commesso i delitti più efferati. Sappiamo che su questo la Chiesa rischia di rimanere isolata. Non ci importa se non siamo capiti e se l'opinione pubblica desidera solo rendere impotente chi ha fatto il male". Mons. Morosini ha concluso la sua omelia ringraziano i giovani che, durante i festeggiamenti, portano a spalla la Croce. "Non preoccupatevi - ha detto loro - di quanto ha scritto certa stampa, ossessionata dal fatto di leggere e analizzare i fatti alla luce delle loro idee fisse: tutto quello che avviene a Polsi deve essere letto e giudicato alla luce del crimine organizzato, per cui anche voi, giovani, lo scorso 2 settembre avreste portato la Croce per crearvi una faccia per bene, che nasconderebbe al fondo un animo tutt'altro che rivolto al bene. Io so invece che lo avete fatto con generosità per rispondere al mio appello"

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