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    Operazione antidroga in tutta Italia, arresti anche a Cosenza e Vibo

     

     

    Operazione antidroga in tutta Italia, arresti anche a Cosenza e Vibo

    09 set 10 Operazione dei Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro in tutta Italia (Roma, Napoli, Taranto, Cosenza, Latina, Palermo, Frosinone, Terni e Vibo Valentia) che sta portando a termine 26 ordinanze di custodia cautelare nei confronti degli organizzatori di un traffico internazionale di stupefacenti. L'indagine ha consentito l'individuazione di un network criminale, strutturato in cellule stanziate in Tanzania, Nigeria, Turchia, Cina e Brasile, nonche' in vari quartieri della Capitale e in provincia di Napoli, in grado di approvvigionare di cocaina, eroina, hashish e marijuana, attraverso corrieri che la trasportavano in ovuli ingeriti, le piazze dello spaccio. Perquisizioni sono tuttora in corso anche a carico di altri soggetti a vario titolo collegati all'organizzazione criminale con l'ausilio di unita' cinofili e elicotteri.

    In manette sono finiti 15 africani, 10 italiani e un romeno. L’indagine è stata avviata un anno fa dai carabinieri della compagnia San Pietro diretti dal capitano Gabriele De Pascalis. Un ruolo importante nell’organizzazione era rivestito dall’ex responsabile della comunità tanzaniana in Italia, una donna di 45 anni, Zuhra Kirro. La donna, titolare di un call center nei pressi della stazione Termini, teneva i rapporti tra i diversi trafficanti, gestiva il denaro e distribuiva i proventi. La droga veniva importata sia dal Sud Africa che dall’Asia e dal Sud America. In prevalenza venivano ingaggiati corrieri che attraverso il sistema degli ovuli ingeriti trasportavano lo stupefacente per mille euro a rischio della propria vita. In alcuni episodi i carabinieri hanno accertato che la droga era stata nascosta nei tacchi delle scarpe. Lo stupefacente una volta giunto in Italia veniva stoccato o nella capitale oppure nella provincia di Napoli, a Giugliano, sempre grazie alla presenza di comunità africane. Dello spaccio venivano incaricati pusher, anche italiani, in tutta Italia. Il gruppo era in grado di sottomettere i propri appartenenti grazie a riti voodoo e a credenze popolari africane. Nel corso delle indagini sono state fermate anche 32 persone sorprese a spacciare droga. «Questa operazione – ha spiegato il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo – dimostra che nel nostro paese sono radicate organizzazioni criminali di paesi stranieri soprattutto nel campo degli stupefacenti. L’Africa oggi ha acquisito un ruolo maggiore nell’ambito del narcotraffico internazionale e rappresenta un punto di partenza importante per le organizzazioni criminali per introdurre la droga in Italia».

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