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    Dall'assemblea Anm a Reggio un invito ad un ulteriore sforzo dello Stato

     

     

    Bomba a PG Di Landro, dall'assemblea Anm a Reggio un invito ad un ulteriore sforzo dello Stato

    07 set 10 La 'ndrangheta e' la piu' potente tra le varie forme di criminalita' ed allora e' necessario che lo Stato compia uno sforzo ulteriore per mettere a disposizione di magistratura e forze dell'ordine, uomini e mezzi per combatterla. E' il messaggio lanciato dall'assemblea convocata a Reggio Calabria dall'Anm per testimoniare la solidarieta' al procuratore generale Salvatore Di Landro, vittima di una serie di attentati culminati con l'esplosione di una bomba sotto la sua abitazione. Una situazione,

    Di LandroLungo appaluso per Di Landro. Un lungo applauso, con tutta la platea in piedi, ha salutato la conclusione dell'intervento del procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, all'assemblea convocata dall'Anm per manifestargli solidarietà dopo le intimidazioni subite. Di Landro, nel suo intervento, ha sostenuto che gli attentati "si rivolgono a me perché ho fatto e faccio azioni inusuali. La 'ndrangheta vuole colpire me per due motivi: la fermezza nei processi d'appello e soprattutto la mia correttezza". "Dopo il 3 gennaio - ha aggiunto - l'attenzione delittuosa nei miei confronti è cresciuta perché sono rimasto fermo nelle mie convinzioni. Una condotta che potrebbe anche essere la ripercussione per mie vecchie decisioni".

    "Su questi temi non possiamo ipotizzare discorsi di scontro ma dobbiamo lavorare con un gioco di squadra". Così il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara, oggi a Reggio Calabria per la manifestazione promossa dall'Anm a sostegno del procuratore generale della città dello Stretto, Salvatore Di Landro, e di tutti i magistrati vittime di azioni della 'ndrangheta, ha risposto alle domande dei giornalisti sull'assenza, all'assemlea, dei ministri dell'Interno, Roberto Maroni, e della Giustizia, Angelino Alfano. "Noi abbiamo invitato tutti - ha aggiunto Palamara - ed avevavmo auspicato la presenza dei ministri, Quello che competeva a noi lo abbiamo fatto".

    Assemblea di altissimo profilo. Magistrati provenienti da tutta la Calabria, parlamentari di tutti gli schieramenti, i rappresentanti delle istituzioni regionali e comunali, i vertici degli Ordini forensi regionali e nazionali sono presenti a Reggio Calabria all'assemblea convocata dall'Associazione nazionale magistrati per testimoniare la solidarietà al procuratore generale Salvatore Di Landro, vittima di una serie di attentati intimidatori, l'ultimo dei quali, con l'esplosione di una bomba davanti al palazzo in cui vive. All'assemblea, presieduta dal presidente dell'Anm Luca Palamara, hanno partecipato, tra gli altri, il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, il procuratore generale di Reggio, Salvatore Di Landro, una delegazione nazionale del Pd composta, tra gli altri, dal sen. Luigi De Sena e dai deputati Marco Minniti e Maria Grazia Laganà; il segretario nazionale della Uil, Luigi Angeletti, i parlamentari Angela Napoli e Giovanni Dima, i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Giuseppe Scopelliti e Francesco Talarico, il sindaco di Reggio Giuseppe Raffa. In sala, ad assistere ai lavori presenti alcune centinaia di persone. Scopo dell'iniziativa quello di giungere a formulare una serie di proposte per affrontare la questione della criminalità a Reggio e in Calabria.

    Il messaggio del Presidente delle Repubblica, Napolitano. "Desidero manifestare vivo apprezzamento per l'iniziativa dell'Anm che ha voluto esprimere, con la sua presenza a Reggio Calabria, solidarietà e sostegno al procuratore generale dott. Di Landro e agli altri magistrati calabresi vittime di gravi e preoccupanti atti di intimidazione". E' quanto afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al presidente dell'Anm, Luca Palamara, in occasione dell'assemblea convocata a Reggio dall'Associazione. Il messaggio è stato letto in apertura dei lavori dal presidente dell'Anm reggina, Rodolfo Palermo. "Come già ho avuto modo di ricordare - prosegue il messaggio del Capo dello Stato - la magistratura calabrese, insieme con le forze dell'ordine, sta operando con tenacia, intelligenza e professionalità, conseguendo crescenti risultati attraverso la rapida definizione di processi, la cattura di numerosi latitanti e l'aggressione ai patrimoni illeciti nell'azione di contrasto di una criminalità organizzata agguerrita e pervasiva che tende ad infiltrarsi nell'economia legale, nazionale e internazionale". "Nel rinnovare pertanto - conclude Giorgio Napolitano - ai magistrati calabresi la mia solidale vicinanza e la gratitudine dell'intera nazione, porgo l'augurio che da quest'incontro emergano proposte condivise e tecnicamente utili per sostenere l'impegno di tutti gli operatori di giustizia e agevolarne l'esercizio delle funzioni, spesso svolte in condizioni di grande difficoltà".

    GrassoGrasso: Processare anche mafia dai colletti bianchi. "Dobbiamo stare in guardia nei confronti di coloro che cercano di diminuire l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati che si battono per l'affermazione e la tutela di valori quali l'uguaglianza e la giustizia". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, intervenendo a Reggio all'assemblea dell'Anm. "Di quei magistrati - ha aggiunto - definiti matti o utopisti che pensano di poter processare anche la mafia dei colletti bianchi, i corruttori e coloro che costituiscono società fittizie per il riciclaggio. Noi ci impegneremo ancora di più nel nostro lavoro, chiedendo a gran voce nuove norme e risorse e cercando di accelerare il lento procedere della giustizia. E siamo stati definiti antropologicamente diversi". "Bisogna ricostruire la democrazia - ha detto Grasso - attorno alla lotta alla mafia. Da anni chiedevamo nuove norme sul sequestro dei beni, sulla normativa antimafia, sulla trasparenza degli appalti pubblici e oggi con l'unanimità delle forze politiche siamo riusciti ad ottenere certi risultati. Bisogna continuare su questa strada. Chiederemo sempre nuovi strumenti giuridici e ulteriori risorse. Bisogna puntare sull'utilità e la convenienza della legalità. La criminalità non è un problema solo del sud ma nazionale ed anche internazionale ed i problemi della criminalità organizzata non possono essere solo di alcuni partiti ma devono riguardare tutte le forze politiche perché combattere contro la mafia significa legalità e tutela dei diritti e nessun partito ne può prescindere".

    Pignatone "Attentati legati alle indagini". Gli attentati intimidatori contro il procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, "devono essere inquadrati nella serie di intimidazioni a pubblici amministratori, giornalisti e magistrati e sono legati anche alle indagini ed ai processi portati avanti a Reggio Calabria". A dirlo è stato il procuratore di Reggio, Giuseppe Pignatone, parlando all'assemblea dell'Anm. "La 'ndrangheta - ha aggiunto - non e' solo estorsioni, omicidi e droga. La sua pericolosità deriva dalle collusioni con la borghesia mafiosa. La potenza e la pericolosità della 'ndrangheta, solo per citare i processi gia' noti, deriva dal politico che chiede voti alle cosche sperando di diventare assessore, il ché spiega anche certi problemi in settori come quello della sanità, dalle imprese che si mettono preventivamente d'accordo con le cosche, da un noto commerciante che informa il boss sui movimenti delle forze dell'ordine. In ogni categoria sociale, la connivenza aumenta il rischio di chi agisce e si espone". "Se è vero - ha aggiunto ancora Pignatone - che la 'ndrangheta e' la forma più potente di criminalità chiediamo nuove norme, nuove risorse per uomini e mezzi. E' giusto dare atto del rafforzamento progressivo della forze di polizia e dell'aumento dei magistrati attuato dopo il 3 gennaio ma Reggio e la Calabria scontano ritardi di decenni. Serve di più. Chiediamo uno sforzo eccezionale dello Stato, ma chiediamo anche agli Enti locali di contribuire con personale amministrativo alle esigenze degli uffici giudiziari". "La Procura di Reggio Calabria - ha concluso Pignatone - continuerà a svolgere indagini a 360 gradi e procederà verso tutti coloro per i quali ci sono elementi idonei a sostenere l'accusa".

    Vietti "Priorita' agli uffici giudiziari calabresi". Trattare ''in via prioritaria'' le pratiche relative agli uffici giudiziari calabresi. E' questo l'invito rivolto alle Commissioni del Csm dal Comitato di Presidenza di Palazzo dei marescialli ''alla luce dei recenti episodi di intimidazione nei confronti dei magistrati di Reggio Calabria''. L'organismo di vertice del Csm, guidato dal vice presidente Michele Vietti, ha preso atto ''con soddisfazione'' - informa una nota- che la Quinta Commissione, competente in materia di nomine dei dirigenti degli uffici giudiziari, ''ha gia' provveduto alla sollecita fissazione di quelle di propria competenza''.

    Il messaggio del Presidente Fini: "Di fronte alla protervia delle più pericolose organizzazioni criminali che continuano, nonostante i recenti ed importanti successi investigativi ottenuti dallo Stato, a inquinare soprattutto il Mezzogiorno, sono convinto che occorra intensificare gli sforzi, garantendo a tutti gli operatori del settore, a partire dai magistrati e dalle forze dell'ordine, ulteriori risorse umane e finanziarie indispensabili per debellare questa antica piaga". Lo ha sostenuto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in un messaggio inviato al presidente dell'Anm, Luca Palamara, in occasione dell'assemblea di solidarietà al pg Salvatore Di Landro. "La magistratura, in particolare - ha aggiunto Fini dicendosi dispiaciuto di non poter partecipare per impegni istituzionali - la cui azione riveste un ruolo centrale per l'affermazione e la salvaguardia del principio di legalità, deve essere costantemente sostenuta da tutte le istituzioni democratiche e le forze politiche del Paese, senza distinzione di parte, soprattutto in un momento in cui la grave crisi economica e sociale che viviamo rischia di affievolire il comune senso della giustizia. Nel rinnovare un sentimento di gratitudine mio personale, e dell'intera Camera dei deputati, a tutta la magistratura che adempie, ogni giorno, con scrupolo, ai propri doveri, invio a lei e a tutti i partecipanti i migliori auguri di buon lavoro".

    Il messaggio del Presidente Schifani. "Le Istituzioni sono e saranno sempre al fianco della Magistratura che con coraggio si batte contro ogni forma di criminalità organizzata. Desidero esprimere la mia più sentita vicinanza e il mio più sincero sostegno al Procuratore Generale dottor Di Landro e a tutti i magistrati calabresi destinatari di gravi atti intimidatori". Lo afferma il presidente del Senato, Renato Schifani, in un messaggio al presidente dell'Anm Luca Palamara, in occasione dell'Assemblea convocata a Reggio Calabria dall'Associazione nazionale Magistrati. "La Magistratura di Reggio Calabria - prosegue il presidente Schifani - ha inferto duri e ripetuti colpi alla 'ndrangheta, sia con numerosi arresti di esponenti di spicco di quella associazione criminale, sia e soprattutto, sotto l'aspetto economico, con ingenti sequestri di patrimoni mafiosi. Lo Stato ha il dovere di mantenere alta l'attenzione su quella terra e di proseguire a far sentire la sua costante presenza accanto alla Magistratura e alla Forze dell'Ordine che operano in quel difficile territorio. Nell'esprimere la mia forte solidarietà, assicuro il mio impegno personale e quello dell'Istituzione che rappresento affinché - conclude il presidente del Senato - questa azione quotidiana svolta con grande professionalità possa proseguire senza ostacoli e difficoltà e con sempre maggior incisività" .

    ScopellitiPresidente Scopelliti "In atto un progetto destabilizzante". "Dal 3 gennaio è partita in questa città un'azione di destabilizzazione. Una stagione che nasce dall'idea di sovvertire un quadro, spaccare le istituzioni, creare un momento di difficoltà nel cammino di questa città e di questa regione". Lo ha detto Giuseppe Scopelliti, governatore della Calabria, intervenendo a Reggio all'assemblea dell'Associazione nazionale magistrati. Scopelliti ha informato che dal Ministro della Difesa Larussa c'é la disponibilità ad utilizzare in Calabria, in maniera attenta ma invisibile, uomini dell'esercito. Saranno utilizzati in posti strategici come il Tribunale o il Cedir e consentiranno di recuperare una ulteriore presenza di forze dell'ordine in città". Nell'assicurare che entro 18 mesi saranno conclusi i lavori di costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia, Scopelliti ha detto entro metà ottobre la Regione si fa carico di far pervenire 30-40 figure professionali di categorie idonee per essere utilizzate negli uffici giudiziari reggini. "Il ruolo che noi oggi dobbiamo svolgere - ha proseguito Scopelliti - è quello di grande compattezza. Sono molto preoccupato quando sento dire che tutto è mafia. Questo è un discorso che a mio giudizio, da oggi, bisogna mettere da parte, perché dannoso per la tenuta delle istituzioni democratiche. Noi dobbiamo invece cominciare a dire che, probabilmente, una parte della politica può non essere una politica adeguata. Che c'é una parte della politica che vive di commistioni e che è inquinata. Che c'é una parte di altri settori che è connivente con il crimine organizzato. Quando si generalizza, agli occhi del cittadino, si delegittimano le istituzioni, si indebolisce lo Stato, le sue articolazioni. Si rende più vulnerabile la democrazia e quindi l'impianto democratico di un Paese". "Farei un torto alla mia intelligenza - ha ancora detto Scopelliti - se dicessi che il problema oggi è soltanto nella politica o in altri settori dell'imprenditoria o della burocrazia. Lo dico, forse sarò attaccato per questo, ma noi dobbiamo fare anche i conti con quella parte di informazione deviata che in questo territorio esiste. Perché non è possibile che ci siano istituzioni che vengono sistematicamente aggredite. Non è possibile che ci siano situazioni che creano destabilizzazione solo per il gusto di creare disagio e scompiglio. Noi non aspettiamo il Messia che arrivi per ripristinare la legalità in questa città. La città - ha concluso Scopelliti - vive di legalità nella sua stragrande maggioranza. Ha bisogno di una maggiore azione e di una maggiore capacità di incidere. Ha bisogno di grande coesione, di grande compattezza nella capacità di camminare tutti nella stessa direzione, nella distinzione dei ruoli di ognuno".

    On. Napoli "Giusto accendere riflettori su Calabria". "Mi è parso che alcuni interventi abbiano deviato dalle motivazioni che hanno portato a quest'incontro di oggi dedicato a quanto sta avvenendo a Reggio ed in Calabria. Non c'é nessun'altra parte d'Italia in cui si sta registrando un numero così alto di intimidazioni a magistrati. Giusto accendere i riflettori". Lo ha detto la parlamentare del Pdl, Angela Napoli, nel corso dell'assemblea dell'Anm a Reggio Calabria. "Ma i riflettori in Calabria - ha aggiunto - sono stati accesi già molte volte. Accesi dopo l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno, accesi dopo la bomba del 3 gennaio davanti alla Procura generale. Ma oggi dobbiamo rilevare che non si sa ancora nulla di quella bomba". L'On. Napoli, ricordando il video del 3 gennaio che riprendeva gli attentatori della Procura, ha detto che "tutti quanti noi davanti a quel video ed anche tanti cittadini si sono chiesti come mai a distanza di otto mesi non si è nelle condizioni di dire almeno da quale settore proviene questo attentato. E' un messaggio che il cittadino non capisce ed in cui si manifesta la garanzia dell'impunità".

    On. D'Ippolito "Ritardi nella riforma della Giustizia". "Perché non ammettere con franchezza che Reggio, la Calabria, il Paese scontano il ritardo di una riforma della giustizia che ancora non è realizzata": lo ha detto il deputato del Pdl Ida D'Ippolito, nel corso del suo intervento durante l'assemblea dell'Anm a Reggio Calabria. D'Ippolito ha espresso solidarietà al procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, per le intimidazioni subite. Sul tema della riforma della giustizia il deputato del Pdl ha poi aggiunto che "ancora non c'é probabilmente il clima giusto di pacificazione nazionale, condizione essenziale per arrivare all'obiettivo ed al traguardo finali". La D'Ippolito ha chiuso il suo intervento citando una frase di John Kennedy: "più che chiederci cosa il Paese può fare per noi chiediamoci ciò che ognuno di noi può fare per il nostro Paese".

    Giordano "Serve maggiore impegno dello Stato". Anche Italia dei valori ha aderito alla manifestazione promossa dall'Anm con la presenza di Giuseppe Giordano, capogruppo al consiglio regionale del partito di Di Pietro. Giordano - è scritto in una nota - ritiene fondate le richieste avanzate dai magistrati reggini i quali lamentano da anni la mancanza di personale, mezzi e risorse finanziarie adeguate nell'amministrare la giustizia in un territorio come quello reggino ormai inquinato dalla criminalità mafiosa. "Ancora una volta - afferma Giordano - denunciamo l'assenza dello stato centrale che non può più limitarsi alle solite passerelle o, come emerso ultimamente, con la destinazione di esigue risorse alle strutture giudiziarie reggine. Occorre riconsiderare complessivamente la lotta alla criminalità organizzata dotando la magistratura dei necessari supporti e in particolare, a livello legislativo, di norme che facilitino l'attività investigativa e non, come stiamo assistendo, ad una mutilazione dei poteri di indagine attraverso la riforma sul processo breve e sulle intercettazioni".

    Occhiutio "Priorita' al funzionamento della giustizia". ''Questa assemblea voluta dall'Associazione nazionale magistrati rappresenta una novita' virtuosa nel rapporto tra politica e magistratura''. Lo ha detto il deputato dell'Udc Roberto Occhiuto intervenendo all'assemblea dell'Anm a Reggio Calabria in rappresentanza del segretario nazionale Pier Ferdinando Casini. ''Troppo spesso - ha aggiunto - la discussione che si svolge nei luoghi della politica verte sul rapporto tra politica e giustizia anzi tra politici e giustizia e non sul funzionamento dei tribunali, sulla carenza di risorse umane e materiali, sull'ammodernamento dell'organizzazione degli uffici giudiziari. Per quanto ci riguarda la nostra priorita' e' il funzionamento della giustizia''. ''Tutte le altre cose. Anche le cose - ha proseguito Occhiuto - per le quali si sta discutendo in queste settimane, come se dovessero essere prioritarie e che riguardano, per esempio, la possibilita' per il Presidente del Consiglio di governare senza pensare troppo ai processi, sono cose delle quali si puo' ragionare solo a condizione che servano a sgomberare il campo da quell'enorme macigno costituito dai processi del premier e a condizione che non annettano pregiudizio al funzionamento generale della giustizia''. ''Solo rimuovendo questo macigno - ha concluso Occhiuto - si potra' dar corso a quella riforma della giustizia della quale voi avete veramente bisogno per lavorare meglio e della quale soprattutto i cittadini hanno bisogno per vedere garantiti i loro diritti''

    Bruno (Api) "Non lasciare soli i magistrati". "Dopo il grave attentato subito dal procuratore generale Salvatore Di Landro l’assemblea di magistrati indetta a Reggio Calabria dall’Anm presso l’auditorium Versace del Cedir ha rappresentato un momento importante per manifestare piena solidarietà al Procuratore". Lo afferma il coordinatore regionale della Calabria di Alleanza per l'Italia, sen. Franco Bruno. "Alleanza per l’Italia -aggiunge Bruno- esprime la sua vicinanza a Di Landro e si dichiara a favore di una lotta ferma e senza compromessi alla ‘ndrangheta. ApI ritiene infatti che sia dovere delle istituzioni schierarsi a sostegno di chi nella nostra terra opera per la legalità e per essa mette a rischio la proprio vita. Il partito di Rutelli condivide pienamente le affermazioni del presidente dell’Anm Luca Palamara per cui la criminalità organizzata non può essere considerata un problema locale ma esso riguarda e coinvolge tutta la Nazione e chiama la politica a stare a fianco dei magistrati calabresi da mesi nel mirino della mafia. Per questo motivo, il messaggio mandato dal capo dello stato Giorgio Napolitano conforta e sostiene la speranza di una politica alta, volta a tutelare l’operato dei magistrati calabresi che non possono essere lasciati da soli nella loro lotta".

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