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    Il Ministro Maroni a Reggio incontra Di Landro

     

     

    Il Ministro Maroni a Reggio incontra Di Landro

    03 set 10 Ha preso il via in Prefettura a Reggio Calabria, il vertice presieduto dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a cui partecipano magistrati e vertici delle forze dell’ordine. Maroni è accompagnato dal sottosegretario Alfredo Mantovano e dal capo della Polizia, Antonio Manganelli. Il ministro ha incontrato per primo il procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, destinatario negli ultimi mesi di una sere di intimidazioni. L’incontro è incentrato sull'attentato fatto nella notte tra il 25 e il 26 agosto scorsi contro l’abitazione del procuratore generale. In precedenza erano state compiute altre due intimidazioni: la prima a gennaio con l’attentato incendiario contro l’ufficio della Procura generale e la seconda a giugno con il sabotaggio dell’auto di servizio del magistrato, della quale sono stati svitati i bulloni di una ruota. Maroni incontrerà anche il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, che ieri ha ricevuto quattro lettere minatorie nella busta di una delle quali erano stati inseriti due proiettili di pistola calibro 7,65. Il questore di Reggio , Carmelo Casabona, a margine del vertice in corso nella prefettura reggina, con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha reso noto che il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha apprezzato il discorso del vescovo di Locri, monsignor Morosini, alla festa del santuario di Polsi: "Il discorso del vescovo di Locri – ha detto il questore – è stato anche un grande esempio di legalità. Polsi in qualche modo deve cambiare, ma deve cambiare anche la società calabrese". Il questore ha anche confermato che la tradizionale cerimonia per la festa della Polizia si terrà proprio al santuario di Polsi.

    Maroni: incontri mensili a Reggio. ''Per questo - ha aggiunto Maroni - terremo a Reggio incontri mensili con magistrati e investigatori, così come avviene a Caserta. Non è un caso, d'altra parte, che abbiamo deciso di realizzare proprio a Reggio Calabria la sede principale dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati". "Noi stiamo facendo tutto quello che serve - ha detto ancora il ministro dell'Interno -, lo stiamo facendo bene e i risultati ci sono. Non c'é mai stata una stagione così felice nel contrasto alla criminalità organizzata, con gli arresti dei mafiosi latitanti e l'aggressione ai patrimoni criminali, che vedono in primo piano le forze dell'ordine, la magistratura e le istituzioni e vogliamo continuare con quest'azione molto efficace contro la criminalità organizzata. E' per questo che oggi sono venuto a Reggio Calabria e continuerò a venire. Non vogliamo lasciare alcuno spazio a chi pensa che con la violenza e le intimidazioni si possa fermare l'azione di contrasto contro la criminalità organizzata. E come Ministero dell'Interno garantiremo, in questo senso, tutte le risorse necessarie".

    Il Ministro dell'Interno Roberto Maroni ha riferito che nel corso degli incontri che ha avuto a Reggio Calabria "é stata fatta una serie di analisi, verifiche e approfondimenti sulle intimidazioni che sono state compiute di recente a Reggio Calabria". "Abbiamo valutato - ha aggiunto il ministro dell'Interno - anche le misure che prenderemo presto per il rafforzamento dei servizi per garantire la sicurezza a magistrati e agli esponenti politici che hanno subito le intimidazioni. Abbiamo fatto anche il punto sulle attività investigative in corso sui fatti che sono accaduti".

    ''Le intimidazioni che sono state attuate contro i magistrati di Reggio rappresentano la reazione da parte della criminalità organizzata all'attività investigativa molto importante e ai risultati che sono stati ottenuti contro la 'ndrangheta''. Lo ha detto a Reggio Calabria il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Quanto sta accadendo - ha aggiunto Maroni - dipende anche dal fatto che i magistrati stanno dando una spinta molto forte alla loro attività e dal nuovo corso che è stato imboccato dalla politica, e in particolare dalla Regione. Una reazione che é legata, di fatto, al nuovo atteggiamento contro la criminalità organizzata che c'é a tutti i livelli. E per contrastare questa reazione e questi atti intimidatori io voglio che si avverta in maniera concreta la presenza dello Stato".

    "Penso che sarà utile riprodurre anche a Reggio Calabria il 'modello Caserta' organizzando incontri periodici con le forze dell'ordine e la magistratura alle quali interverrò personalmente". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a conclusione dell'incontro che ha avuto a Reggio Calabria con il procuratore generale Di Landro, con il procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone, e col presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, in relazione alle intimidazioni compiute negli ultimi giorni. "E questo perché - ha aggiunto - si tratta di incontri che sono utili per coordinare le attività investigative, fare il punto della situazione e aggiornare mensilmente le informazioni e predisporre tutto quello che serve per contrastare i tentativi intimidatori che sono stati messi in atto".

    Governo vicino alla Calabria.  Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, a Palermo per le commemorazioni del ventottesimo anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ha voluto anticipare i temi del vertice pomeridiano in programma a Reggio: "Oggi pomeriggio sarò a Reggio Calabria per incontrare i magistrati e il presidente della Regione per testimoniare loro la vicinanza del governo. Confermo - ha aggiunto - che la nostra battaglia per liberare queste terre dal male terribile della mafia sara' senza sosta". Ed intanto, ha annunciato ancora Maroni: "La prossima settimana entrerà n vigore il piano straordinario contro le mafie, approvato dal governo a Reggio Calabria e approvato in tempo record dal parlamento. Avevo preso questo impegno proprio qua l’anno scorso, a nome del governo: fornire alla magistratura norme più efficaci per combattere la criminalità organizzata". "Questo provvedimento è stato approvato con voto unanime dal parlamento. Pur nel quotidiano contrasto di opinioni – ha aggiunto – il parlamento ha dato un segnale forte: il nemico dello Stato, della democrazia, dei cittadini onesti si chiama mafia". Maroni ha assicurato "l'attenzione massima finchè la guerra con la criminalità organizzata non sarà vinta".

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