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    Venerdì 29 presentazione 6° Rapporto BCC Mediocrati sull’economia

     

     

    Presentazione 6° Rapporto BCC Mediocrati sull’economia

    25 ott 10 “Il peso della criminalità sull’economia”. Questo è il titolo del convegno di presentazione del 6° Rapporto BCC Mediocrati sull’economia cosentina e calabrese. Il documento, redatto dall’istituto di ricerca Demoskopika, parte dall’area Mediocrati per poi allargarsi all’intero territorio regionale ed è strutturato in due sezioni principali: la prima è dedicata agli aspetti strutturali del sistema economico locale, con un’analisi pluriennale delle principali grandezze economiche che lo caratterizzano; la seconda sezione riporta i risultati dell’indagine condotta sul campo e che coinvolge da sei anni un campione di imprese della provincia e dell’area territoriale della BCC Mediocrati. Ogni anno, inoltre, viene prodotto un focus dedicato ad un argomento specifico. Quest’anno il tema prescelto è il peso della criminalità sul mondo imprenditoriale, mentre il focus 2009 – dedicato al rapporto imprese-Pubblica Amministrazione – sarà ribadito con i risultati di un monitoraggio annuale. Alla presentazione del VI Rapporto, con il presidente della Banca Nicola Paldino e il direttore di Demoskopika Nino Floro, parteciperanno: il direttore della sede regionale della Banca d’Italia Francesco Pierro; il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti; il presidente di Confindustria Cosenza Renato Pastore; la vice presidente della Giunta Regionale Antonella Stasi e il Procuratore della Repubblica di Bologna, già procuratore aggiunto Antimafia, Emilio Ledonne. Modererà il giornalista Gennaro Cosentino. Il convegno si svolgerà venerdì 29 ottobre con inizio alle ore 15,30 nella sala “De Cardona” del Centro Direzionale BCC Mediocrati in Via Alfieri a Rende.

    Fiducia: salita nel 2010, ma la crisi non molla 

    Segnali incoraggianti arrivano dal volume di affari e dalla propensione agli investimenti.  è l’industria il settore più fiaccato dalla crisi economica e finanziaria. Per la maggioranza degli imprenditori le difficoltà da superare sono ancora molte prima di poter imboccare la via della ripresa. È quanto emerge dal consueto rapporto annuale BCC Mediocrati - Demoskopika sulla congiuntura economica regionale.

    Tra gli imprenditori calabresi si intravedono segnali di fiducia e, principalmente, il desiderio di uscire dalla crisi per intercettare la pur debole ripresa economica che si prevede già per il prossimo anno. In questa direzione, il sensibile rialzo delle previsioni di crescita del proprio volume di affari e della propensione agli investimenti ne sono la testimonianza più evidente. Nonostante ciò, per la maggioranza degli imprenditori il cammino è ancora in salita e le difficoltà da superare sono ancora molte prima di poter imboccare la via della ripresa.
    «La situazione congiunturale rispetto alla rilevazione precedente – ha dichiarato il presidente della Banca di Credito Cooperativo Mediocrati, Nicola Paldino -  purtroppo non registra alcun significativo miglioramento. Stando ai risultati dell’indagine sull’andamento economico del nostro sistema imprenditoriale permane una congiuntura negativa, contraddistinta da un clima di sofferenza. Tutti gli indicatori esaminati, segnalano ancora una volta, condizioni di difficoltà per gli imprenditori; un bilancio, dunque, negativo e di recessione per l’intero sistema economico provinciale. A ciò – ha continuato Nicola Paldino – si aggiunga la persistente inefficienza della pubblica amministrazione che continua ad essere un pesante ostacolo allo sviluppo specialmente in una economia come quella calabrese fortemente dipendente dalle risorse pubbliche che rappresentano oltre un quarto della ricchezza prodotta nell’intera regione.  Da parte nostra, facendo leva sulla storia secolare delle Banche di credito cooperativo, siamo da sempre impegnati in prima linea nel sostenere lo sviluppo del sistema produttivo locale, e continueremo nell’opera di assistenza e di consulenza all’imprenditoria, trasformandola in una vera e propria partnership. É intenzione del nostro Istituto di credito – ha concluso il presidente della Banca di Credito Cooperativo Mediocrati, Nicola Paldino -  continuare a promuovere una innovativa cultura aziendale mediante attività di valorizzazione delle piccole e medie imprese che rappresentano un patrimonio da tutelare, incentivare ed assistere adeguatamente».

    Aspettative economiche: fiducia imprese continua la sua graduale risalita. Passando all’analisi complessiva dei fattori che definiscono l’indice di fiducia generale del prossimo periodo, secondo le previsioni formulate dagli imprenditori sarà purtroppo un anno critico e ancora segnato dall’onda lunga della grave crisi economica globale.  In particolare, per ogni indicatore analizzato, escludendo le risposte che indicano una posizione di stabilità, i giudizi negativi degli intervistati, superano ampiamente quelli positivi. Continuano a intravedersi alcuni segnali di ripresa del clima di fiducia anche se in forma meno significativa rispetto allo scorso anno.  Nel 2009  l’indice generale aveva guadagnato 7,6 punti mentre per il 2010  l’incremento è stato minore pari a 4,7: da 62 a 66,7 e restando in ogni caso in area negativa, come indistintamente tutti fattori che lo determinano.
    Entrando nel dettaglio dei singoli indicatori, non tutti seguono comunque  l’andamento medio di un miglioramento. Le aspettative sulla situazione finanziaria appaiono stabili subendo anzi un leggerissimo calo: liquidità e tempi di incasso si attestano al 59,6 dopo una riduzione di 0,4 punti e disponibilità di credito al 66,5 dopo un flessione di 0,2. Un dato questo, che conferma ancora una volta le gravi difficoltà finanziarie affrontate dalle imprese locali acuitesi con la crisi economica e con la conseguente restrizione del credito bancario. Nulla di positivo anche sul fronte lavoro, dopo gli incrementi (+11,7 e +3,7) dei periodi precedenti le attese su una ripresa dell’occupazione segnano un calo di 1,4 punti stabilizzandosi al 71,7.
    Variazioni positive significative riguardano, invece, due importanti fattori endogeni che fanno ben sperare: fatturato, le cui aspettative di ripresa segnano un balzo di ben 12,1 punti passando dal 68 al 80,1 e investimenti che continuano la loro corsa verso il miglioramento già iniziata nell’anno precedente (+10,6 punti) portandosi nel 2010 al 71,5 dopo un incremento di 8 punti.
    I fattori del contesto macroeconomico segnano anch’essi un’evoluzione positiva pur continuando ad essere gli aspetti maggiormente critici che destano la maggiore preoccupazione tra gli imprenditori intervistati: in primis le aspettative sull’andamento dell’economia regionale che continuano a segnare un miglioramento di 8,8 punti passando dal 44,5 al 53,3 comunque inferiore a quello verificatosi nel periodo precedente (+15,3) e la fiducia sulla ripresa del proprio settore di  appartenenza che dopo il rialzo di 5,2 punti si attesta al 63,4.

    Crisi economica: è allarme rosso per 8 imprenditori su 10. L’indagine ha misurato, inoltre, l’orientamento ed il comportamento delle imprese alla luce delle rilevanti difficoltà provocate dalla oramai persistente crisi economica: dai rapporti con il sistema creditizio locale al livello di fiducia verso le istituzioni bancarie. Ben il 41,8 % dei soggetti economici intervistati dichiara che il crollo dei mercati finanziari ha inciso “molto negativamente” sui risultati economici della propria impresa. Una preoccupazione ancora più evidente se al dato appena menzionato aggiungiamo il 37,2% di quanti dichiarano “abbastanza negativamente”. In sintesi, quindi, si può dire, che quasi otto imprenditori su 10 (79,1%) continua a subire pesantemente gli effetti devastanti della crisi contro un 64,4% del livello di preoccupazione rilevato nell’anno precedente. Riguardo al resto del campione, per il 14,9% (19,4% nel 2008) la crisi economico-finanziaria ha avuto un limitato o scarso impatto, incidendo “poco” sull’andamento dell’impresa mentre solo il 6,1% (13,7% nel 2008) si è dichiarato totalmente immune (non avendo inciso “per niente”). La ripartizione dei dati per settore non evidenzia differenze significative, ciò a dimostrazione della “trasversalità” e della forza pervasiva del fenomeno. Tuttavia i dati consentono qualche distinguo: se consideriamo la somma delle risposte “abbastanza” e “molto”, il più colpito con il 67,8% è il settore  dell’industria, in misura minore, invece, il commercio con il 62,3%. 

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