Processo Federica Monteleone: altre 12 persone indagate

05 ott 10 Altre 12 persone sono state indagate nella vicenda giudiziaria scaturita dopo la morte di Federica Monteleone, la sedicenne morta dopo un operazione di appendicectomia avvenuta nell'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Le 12 persone sono state avvisate formalmente della conclusione delle indagini nei loro confronti e si aggiungono agli otto imputati che una sentenza del Tribunale emessa il 23 luglio ha giudicato, a vario titolo, responsabili del decesso. I reati di cui i soggetti indagati rispondono sono calunnia, falsa testimonianza, falso ed omicidio colposo. Sii tratta di, Filomena Panno, che all’epoca ricopriva l’incarico di direttore amministrativo, risponde di omicidio colposo e di falso, omicidio colposo che è il reato che pende anche sui chirurghi Benito Gradia, responsabile dell’equipe di medici e Giovanbattista De Iorgi e su Mario Silvestri, infermiere. I reati di calunnia e falsa testimonianza sono, invece, contestati, al professionista responsabile della progettazione della sala operatoria, il lametino Giancarlo Bonaccurso, ad Antonio Messina, dirigente del servizio di manutenzione dell’ospedale ed Antonio Atania, Luciano Pirozzi e Giuseppe Tagliacozzo, elettricisti in servizio presso la struttura sanitaria. Di falsa testimonianza, infine, rispondono Giancarlo Giannini, responsabile dei lavori effettuati nei locali ubicati al piano superiore rispetto alla sala operatoria in cui fu praticato l’intervento a Federica Monteleone e gli operai Nazzareno Lo Bianco e Francesco Lo Russo. Fu Fabrizio Garofalo, il pubblico ministero che ha sostenuto l’accusa nel processo, a sottolineare le incongruenze tra le testimonianze contenute nei verbali relativi alle dichiarazioni rese davanti agli investigatori e quelle pronunciate in aula, circostanza questa che lo indusse a dare un’ulteriore appendice all’inchiesta il cui avviso di conclusione è stato oggi notificato agli indagati.