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    Nave dei veleni, si va verso archiviazione

     

     

    Nave dei veleni, si va verso archiviazione

    04 ott 10 Potrebbe essere archiviata a breve l'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro sul relitto di una nave trovato al largo di Cetraro (Cosenza) e che è stato identificato come quello della nave passeggeri Catania, affondata nel 1917, dopo che un pentito di 'ndrangheta aveva detto che si trattava della Kunsky, una nave che sarebbe stata fatta affondare con un carico di rifiuti radioattivi. E' quanto si è appreso in ambienti della Procura. Prima di mettere la parola fine all'inchiesta, i magistrati attendono di avere i risultati delle ultime perizie effettuate sugli organismi prelevati dal relitto dai tecnici della Mare Oceano, la nave inviata dal ministero dell'Ambiente che lo scorso anno ha compiuto una serie di analisi sul fondo marino dove si trova lo scafo. Dalle prime indicazioni comunicate alla Procura, è emerso che sullo scafo sono stati prelevati dei microorganismi la cui presenza indicherebbe l'assenza di radiazioni. Una volta giunta la perizia, la Dda è pronta ad archiviare l'inchiesta. A parlare di una nave contenente rifiuti radioattivi era stato il collaboratore di giustizia Francesco Fonti, che aveva raccontato di avere partecipato personalmente all'affondamento. Le riprese effettuate sul fondale marino da un robot della Mare Oceano hanno evidenziato che il relitto non contiene fusti, mentre altri accertamenti, i cui risultati sono già in possesso dei magistrati, hanno escluso la presenza di radioattività. Ad annunciare che il relitto era quello della Catania, una nave affondata da un sommergibile tedesco durante la prima guerra mondiale, e che non c'erano contaminazioni radioattive erano stati, nell'ottobre dello scorso anno, il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ed il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.

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