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    Laboratori analisi privati non firmano contratti budget Regione

     

     

    Laboratori analisi privati non firmano contratti budget Regione

    01 ott 10 ''I laboratori di analisi e gli ambulatori specialistici privati accreditati della provincia di Cosenza non hanno firmato i contratti di budget per l'anno 2010 proposti loro dalla Regione''. A darne notizia e' Francesco Bilotta, presidente di Asa Calabria. ''Nessuno ha inteso firmare la proposta - sostiene Bilotta - atteso il rifiuto da parte della Giunta regionale, che assegna le risorse alle Asp, di rispettare l'accordo economico raggiunto tra assessorato sanita' ed associazioni di categoria dei privati del 26 maggio scorso. La Giunta, infatti, in maniera del tutto inaspettata, il 2 luglio scorso ha fissato i tetti di spesa per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale a tutte le aziende sanitarie, non confermando la cifra di 80 milioni di euro al netto del ticket pagato dai cittadini, cosi' come stabilito nell'accordo del 26 maggio, ma imponendo un diverso tetto, pari a 72 milioni, tra l'altro comprensivo anche dei ticket, cosi' come prevede una circolare del sub commissario, generale Luciano Pezzi, datata 28 settembre''. ''Con tale circolare - sostiene Bilotta - la Regione infligge ulteriori colpi bassi agli operatori privati, imponendo l'applicazione delle tariffe piu' basse delle attuali, il cosiddetto tariffario Bindi, che i tribunali amministrativi di tutte le regioni italiane e lo stesso Consiglio di Stato hanno annullato. In questo modo la Regione impone un ulteriore sconto del 20% assolutamente inapplicabile, appropriandosi, appunto, indebitamente del ticket pagato dalla popolazione. Un giochetto illegale e scorretto, quello della Regione, che mira a rendere sufficienti le risorse diminuendo la spesa, cioe' le tariffe delle prestazioni erogate dai privati. Per la prima volta nella storia della nostra infausta sanita' regionale esistono le liste d'attesa anche per le analisi di laboratorio (in ospedale si aspettano 10 giorni per un prelievo e la lista e' in continua crescita) mentre le solite liste per Risonanze, ecografie, visite specialistiche superano ormai i 6 o addirittura i 12 mesi''. ''La Giunta regionale poi, come abbiamo gia' piu' volte denunciato - prosegue la nota dell'Asa - si e' sbizzarrita in una distribuzione delle risorse che dire iniqua e' usare un dolce eufemismo. Per ogni reggino ha stanziato 63 euro, per ogni crotonese 51, per ogni cosentino 27, per il catanzarese 13 e per il vibonese ben 10 euro a testa. Un riparto che sembra classificare i calabresi in differenti categorie. Gli erogatori privati non hanno firmato i contratti capestro e non firmeranno, continuando a lavorare solo a pagamento, consapevoli che, a breve, si dovra' procedere, inevitabilmente, a licenziare i propri dipendenti. Il primo passo di un'agonia che portera' alla chiusura definitiva delle strutture ed al crollo dell'assistenza sanitaria alla popolazione. E cosi' i calabresi si vedranno costretti all'emigrazione sanitaria perfino per le piu' semplici analisi delle urine che, in questo caso, la Regione dovra' pagare ad altre regioni senza poter accampare la scusante del Piano di rientro''

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