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    Dipendenti Comune Gioia senza stipendio: lavoratore si denuda

     

     

    Dipendenti Comune Gioia senza stipendio: lavoratore si denuda. Sidnaco Bellofiore a Roma per soluzione

    23 nov 10 Un dipendente del Comune di Gioia Tauro si e' spogliato stamani davanti al Municipio per protestare contro il mancato pagamento delle ultime mensilita' dopo la sospensione del servizio di tesoreria da parte della banca che lo affettuava, mentre un altro e' stato colto da infarto. Entrambi sono stati portati in ospedale. A renderlo noto e' la Cgil. ''La protesta del personale del Comune di Gioia Tauro, dopo l'adesione massiccia dello sciopero del 22 novembre - e' scritto in una nota del sindacato della Piana - sta raggiungendo livelli di esasperazione davvero drammatici. Stamattina un lavoratore e' stato ricoverato forzatamente in ospedale avendo messo in atto un gesto estremo di esibizionismo per attirare l'attenzione sulle condizione drammatiche di chi vive senza salario da diverso tempo ormai. Un altro lavoratore, inoltre, a testimonianza dello stress che si vive da giorni, e' stato ricoverato per infarto''. ''Gioia Tauro e la Calabria - sostiene la Cgil - non sono figli di un Dio Minore e pertanto e' percorribile la stessa procedura che, nei giorni scorsi, ha riconosciuto 110 milioni di euro a Napoli e Palermo per il debito e la stabilizzazione dei precari; agli Lsu-Lpu, ai dipendenti di Gioia Tauro e alla citta' vanno riconosciuti gli stessi diritti di dignita'. E' urgente che la deputazione calabrese tutta chieda, a voce unanime, un decreto urgente per Gioia Tauro che tenga conto anche degli alluvionati''. ''Non e' piu' moralmente accettabile - prosegue la nota - che la vita di chi lavora e il futuro del Comune di Gioia Tauro, che, ribadiamo, senza tesoreria sara' privato dei servizi primari ai cittadini, rimangano ingarbugliate in questioni tecniche. Non si sopporta piu' che chi governa questo Paese non senta la necessita' di trovare rapide soluzioni. Non e' ammissibile che il governo nazionale non riesca a trovare una soluzione politica al 'disastro Gioia Tauro' e che emani un provvedimento che punti al risanamento strutturale dell'Ente''. ''E' altresi' urgente - conclude la Cgil - che il Presidente Scopelliti sostenga con forza questa richiesta con il Governo perche' non e' davvero piu' accettabile che la Calabria sia cancellata con un colpo di spugna dall'agenda di questo governo''.

    Il sindaco a Roma. Il sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, ''accompagnato dagli assessori Della Vedova e Savastano, si trova a Roma per dare seguito agli incontri concordati nei giorni scorsi con il Ministero ed il Quirinale'' per cercare di risolvere il problema del mancato pagamento degli stipendenti ai dipendenti dell'Ente. Lo rende noto il Comune in una nota in cui si afferma che ''Bellofiore ritiene che l'attenzione dei vertici, sia del Ministero dell'Interno che del Quirinale, sia massima e quindi orientati alla risoluzione della problematica in tempi brevi''. Intanto, in merito alla problematica della mancata corresponsione degli stipendi per i dipendenti e per gli Lsu-Lpu in forza al Comune, l'Ente, nella nota, afferma che ''per completezza di informazione, in relazione agli articoli di stampa apparsi in questi giorni, anche allo scopo di evitare possibili fraintendimenti che potrebbero ulteriormente esasperare gli animi dei lavoratori, comprensibilmente provati e preoccupati, l'Amministrazione comunale di Gioia Tauro, nelle persone del vice sindaco Jacopo Rizzo e dell'assessore alle Politiche sociali Salvatore Nardi, ha inteso precisare quanto segue: la corresponsione degli emolumenti arretrati del personale non e' stata possibile giacche' l'Istituto di credito tesoriere aveva richiesto quale condizione indispensabile per il pagamento delle somme, messe a disposizione dalla Regione Calabria, la sottoscrizione di un verbale di accordo in cui si dava atto che 'non appena fatti i pagamenti la Banca avrebbe provveduto ad avviare le procedure e conseguentemente ad effettuare, nei confronti dell'Ente, le consegne relative al servizio tesoreria, secondo le norme che regolano la materia'. A chiosa del documento, inoltre, veniva riportata la seguente clausola: 'Al riguardo si precisa che sara' comunicato a tutti gli Istituti mutuatari che hanno rilasciato atto di delega sul Tesoriere, che le rate in scadenza dal mese di dicembre 2010 e successive, saranno a carico del Comune e che lo stesso dovra' provvedere di conseguenza'''. ''L'accordo proposto dalla Banca - prosegue la nota- con questa condizione, per come anche confermato dal Ministero dell'Interno, con tutti gli sforzi possibili non poteva essere accettato, poiche' avrebbe comportato a carico dell'Ente il passaggio di cassa con assunzione diretta dei pagamenti in scadenza, circostanza questa impraticabile in mancanza di somme e, in particolare, a seguito della mancanza di un Tesoriere subentrante alla Banca popolare del Mezzogiorno. Come parimenti impraticabili risultano altre soluzioni ipotizzate, quali la possibilita' di 'appoggiarsi' alle Poste Italiane od alla sezione di Tesoreria provinciale dello Stato di Reggio Calabria, che sono state gia' esaminate e scartate col consenso dello stesso Ministero dell'Interno, in quanto strade per diversi motivi inaccessibili''.

     

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