NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Operazione All Inside II, 24 arresti dei CC nel reggino

     

     

    Operazione All Inside II, 24 arresti dei CC tra la cosca Pesce

    23 nov 10 I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria stanno effettuando un'operazione per l'esecuzione di 24 ordinanze di custodia cautelare in carcere contro altrettanti affiliati alla cosca Pesce di Rosarno della 'ndrangheta. L'operazione, denominata "All Inside II", fa seguito ad "All Inside I" eseguita dai carabinieri lo scorso 28 aprile a Rosarno con l'arresto di 40 persone affiliate alle cosche Pesce e Bellocco, di cui sono stati delineati gli assetti e l'operativita', con ramificazioni in altre regioni ed all'estero. Il quadro delineato della famiglia Pesce parte dall’identificazione e dal controllo dei principali esponenti del sodalizio, i cui capi sono stati individuati in Antonino Pesce, già detenuto, e suo figlio Francesco, ancora latitante. Maggiroi particolari in tarda mattinata.

    Tra le 24 persone arrestate ci sono anche due donne, che secondo gli inquirenti. avevano entrambe un ruolo di vertice. Si tratta di Carmelina Capria, 47 anni, moglie di Antonio Pesce, 57 anni, detto "U' Testuni" (già detenuto e capo della cosca) e Mariagrazia Pesce, 28 moglie di Roberto Matalone, latitante. La prima, era la contabile della cosca, la seconda era attiva come portaordini tra il carcere e i membri della cosca operativi su Rosarno.

    Giuseppina Pesce, figlia del boss Salvatore, uno dei capi dell'omonima cosca della 'ndrangheta di Rosarno, collabora dallo scorso mese di ottobre con la Dda di Reggio Calabria. E' quanto hanno riferito i magistrati della Dda reggina ed i carabinieri nel corso della conferenza stampa per illustrare i risultati dell'operazione che ha portato all'arresto di 24 esponenti del gruppo criminale. Le dichiarazioni di Giuseppina Pesce sono state riscontrate nel corso dell'attività investigativa svolta dai carabinieri. Giuseppina Pesce e' indagata nell'inchiesta che ha portato agli arresti degli affiliati alla cosca Pesce. La donna è accusata di avere svolto un ruolo di collegamento e trasferimento di comunicazioni e di ordini tra il padre detenuto ed altri associati alla cosca. In particolare, la donna avrebbe svolto un ruolo di intermediaria riguardo le disposizioni date da Salvatore Pesce sui destinatari e le modalità delle attività estorsive attuate dalla cosca. Giuseppina Pesce, inoltre, avrebbe partecipato all'attività di intestazione fittizia dei beni e di riempiego dei capitali illeciti della cosca.

    Un agente di polizia penitenziaria, Eligio Auddino, già in servizio nel carcere di Palmi, è stato arrestato nell'ambito dell'operazione dei carabinieri contro la cosca Pesce della 'ndrangheta. Auddino, secondo l'accusa, avrebbe anche favorito lo scambio di messaggi e comunicazioni tra il boss Salvatore Pesce, che era detenuto a Palmi, ed i suoi familiari. L'agente, inoltre, avrebbe anche favorito l'introduzione nel carcere di Palmi di beni e oggetti non consentiti dal regolamento. In cambio dei suoi favori, secondo quanto è emerso dall'indagine, Auddino avrebbe ricevuto dalla cosca Pesce la promessa dell'assunzione della moglie nella casa di cura Villa Elisa di Cinquefrondi.

    Ci sono anche due carabinieri tra le persone arrestate nell'operazione All Inside 1 fatta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria. I due militari, in servizio a Rosarno, sarebbero stati collusi con la cosca Pesce di Rosarno della 'ndrangheta. I due avrebbero avuto stretti contatti con la cosca Pesce, ed in particolare con Francesco Pesce, uno dei capi del gruppo criminale. I due carabinieri sono stati arrestati con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione contro la cosca Pesce di Rosarno. I due militari, già in servizio nella caserma di Rosarno (Reggio Calabria), avrebbero riferito a Francesco Pesce notizie riguardanti iniziative giudiziarie e di polizia a carico della sua cosca. I carabinieri, inoltre, avrebbero anche falsificato un verbale di infrazione al codice della strada. In cambio dei loro favori, i militari, secondo l'accusa, hanno ricevuto in regalo apparati i-pod e sconti per l'acquisto di automobili. Nell'ambito dell'inchiesta, inoltre, è indagato per corruzione un altro carabiniere, Lucio Aliberti, anch'egli in servizio a Rosarno, che avrebbe fatto da tramite tra uno degli affiliati della cosca, Giuseppe Gaglioti, e il boss Francesco Pesce.

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore