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    Tutti condannati i componenti della diramazione valdostana dei Nirta

     

     

    Tutti condannati i componenti della diramazione valdostana dei Nirta

    19 nov 10 Si e' chiuso con la condanna di tutti gli imputati, a Torino, il processo su un traffico di stupefacenti nato da un'inchiesta dei carabinieri del Ros sulla diramazione valdostana della cosca calabrese dei Nirta. Ai fratelli Domenico e Giuseppe Nirta i giudici hanno inflitto la pena piu' elevata: 15 anni e quattro mesi di reclusione. Franco e Roberto Di Donato, nipoti dei Nirta, sono stati condannati rispettivamente a otto e sei anni di reclusione, Pietro Tirasso a cinque anni. Per Domenico Raffa la pena e' di dodici mesi in continuazione con una sentenza precedente. I fratelli Domenico e Giuseppe Nirta, il primo residente in Colombia e il secondo a Quart, e i fratelli Franco e Roberto Di Donato, di Aosta, erano stati arrestati l'11 giugno 2009 a seguito delle indagini avviate dal Ros all'inizio del 2007, sotto la direzione della Procura Distrettuale di Torino. Gli inquirenti avevano nel mirino la diramazione valdostana della cosca Nirta (''La Maggiore''), coinvolta nella faida di San Luca, nella Locride. Secondo l'accusa, le due famiglie gestivano un traffico di cocaina proveniente dalla Colombia: la droga arrivava in Italia tramite la Spagna e l'Olanda, ma non era diretta al mercato valdostano. 'Cervello' del gruppo, sempre secondo gli inquirenti, era Domenico Nirta, mentre il fratello Giuseppe e i fratelli Di Donato avevano compiti di intermediario e gestivano i vari passaggi del traffico, anche con viaggi in Spagna e Olanda. In un'occasione, a Barcellona, uno dei trafficanti era addirittura stato derubato dei soldi (65.000 euro) che gli servivano per l'acquisto della partita di droga. Per il trasporto in Europa della droga la banda aveva anche pensato di utilizzare una nave, idea poi abbandonata. Durante le indagini i carabinieri sono riusciti a sequestrare due partite di cocaina, una delle quali giunta a Torino via Londra. Ma assai piu' numerosi, anche non andati a buon fine, sono stati i progetti gestiti dal gruppo. ''Stiamo cercando una casa di 1.200 metri quadrati a 25 euro al metro quadrato'' era stato il messaggio in codice intercettato per avanzare la richiesta di 1.200 chilogrammi di cocaina a 25.000 euro al chilo da parte dell'organizzazione malavitosa. Durante il processo i pm, inoltre, hanno contestato l'aggravante (una delle prime volte nei processi celebrati in Italia) della ''transnazionalita''' dell'associazione. La procura aveva chiesto 18 anni e otto mesi per i fratelli Nirta, 14 anni per i Di Donato.

     

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