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    Coldiretti "Rilanciare servizio veterinario regionale"

     

     

    Coldiretti "Rilanciare servizio veterinario regionale"

    19 nov 10 “Dopo che anche l’importante segmento della sanità veterinaria è rientrata nelle “cure” del sistema sanitario complessivo attraverso il commissariamento rientrando nella gestione straordinaria del commissario ad acta del Piano di rientro, il Presidente Scopelliti ed i due sub commissari Navarria e Pezzi, la Coldiretti si aspetta che finalmente si metta ordine nei servizi sanitari regionali”. Lo afferma in una nota il Presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro. “Comprendere la Sanità veterinaria - aggiunge - nel piano di rientro significa eliminare anche sprechi e sovrapposizioni funzionali e questo è un bene, ma questo non deve andare a discapito in termini di qualità, sicurezza e tracciabilità delle produzioni, nel momento in cui in questi anni le imprese zootecniche hanno investito risorse e professionalità per migliorare, nel rispetto della normativa gli standard qualitativi. La nostra è l’unica regione in Italia dove persistono le emergenze di sanità veterinaria che non permettono di dichiarare il territorio ufficialmente indenne da tali epizozie. Questa situazione, non più sostenibile causa le conseguenti restrizioni imposte dal Ministero della Salute sulla movimentazione e commercializzazione dei capi, associate all’incremento delle importazioni che stanno causando danni ingenti al patrimonio zootecnico regionale”. “Non vi erano più alibi, per fare rimanere - prosegue Molinaro - la situazione irrisolta: la stabilizzazione dei veterinari effettuata dalla regione e che oggi sono in numero più che sufficiente, non è bastata a mettere in piedi un piano efficiente di eradicazione delle epizozie. Adesso ci auguriamo che ci sia una convinta inversione di tendenza per recuperare credibilità e diventare una regione normale allineandoci al resto d’Italia che secondo i dati del Ministero della salute è ai primi posti a livello internazionale per quanto riguarda la sicurezza e l’applicazione dei pacchetti di igiene degli alimenti e delle produzioni. La posta in gioco è rilevante e qualora non si riuscisse ad effettuare il risanamento richiesto, l’Unione Europea annullerebbe ogni intervento sul settore in Calabria, chiudendo definitivamente ogni interscambio con il mercato extraregionale e minando alle radici il consolidamento della filiera zootecnica che ha una serie di produzioni di qualità che oggi più che mai deve fare rima con profitto”.

     

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