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    Pignatone: Accordo Cataldo-Cordì una svolta

     

     

    Pignatone: Accordo Cataldo-Cordì una svolta

    16 nov 10"L'accordo tra le cosche Cordì e Cataldo, dopo 40 anni di omicidi, lutti e morti, segna una svolta nella storia della 'ndrangheta a Locri''. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, illustrando i particolari dell'operazione che ha portato all'arresto di tre affiliati ai due gruppi criminali storici di Locri, un tempo contrapposti. Le tre persone arrestate nel corso dell'operazione sono Ilario Aversa, di 50 anni; Antonio Cordì (23), figlio di Cosimo, ucciso nel 1997 nell'ambito della faida con i Cataldo, ed Antonino Caroleo (40). "L'operazione di stanotte - ha continuato Pignatone - è frutto di un lavoro incrociato tra la testimonianza del collaboratore di giustizia Domenico Oppedisano, fratellastro di Cosimo Cordì, e quanto si è riusciti ad apprendere dalle registrazioni ambientali a carico di Giuseppe Commisso, 63 anni, titolare di una lavanderia a Siderno nei cui locali si sono definiti gli accordi di massima di spartizione delle attività illecite nella cittadina di Locri. Nonostante i tanti omicidi le due cosche principali hanno raggiunto lo scopo primario, cioé quello di condividere equamente gli illeciti provenienti dal settore dei lavori pubblici, dominato attraverso ditte satellite, dalle estorsioni, interessi talmente vasti che hanno consentito di mettere una pietra sopra le decine di morti ammazzati nel corso della faida". Secondo il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, "l'operazione di stanotte è di grande significato non tanto per il numero degli arrestati quanto per la loro qualità". "Con questa operazione - ha detto il dirigente della Squadra mobile, Renato Cortese - si è chiusa finalmente una faida che durava dal 1967. Dall'indagine ha trovato conferma che dopo la 'pace' la Commissione provinciale ha autorizzato la riapertura del 'locale' di 'ndrangheta a Locri''. (

     

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