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    Lento (Uil) "Calabria penalizzata per internet"

     

     

    Lento (Uil) "Calabria penalizzata per banda larga e internet"

    12 nov 10 “La diffusione della banda larga in Italia è, rispetto alla media dell’Unione Europea, molto minore, in particolare nel nostro Paese si ha una diffusione di internet del 53% dal 2006 al 2009, mentre per la Ue si attesta intorno al 65% delle famiglie”. Lo afferma, in una nota, Antonio Lento, segretario generale della Uil cosentina evidenziando alcuni dati raccolti dall’Istat “che a livello territoriale - spiega - sottolineano la permanenza di uno svantaggio del Sud rispetto al resto del Paese. Nel Mezzogiorno, infatti, - continua - la percentuale di esclusi digitali sfiora il 65%, mentre si attesta intorno al 53% a Nord e al 55% al Centro. A livello regionale, le regioni meridionali detengono il primato; gli attuali “esclusi digitali” rappresentano il 66,6% della popolazione in Sicilia, il 66,2% in Campania, il 65,3% in Puglia, il 64,3% in Calabria. La maggior parte di coloro che non usa internet appartiene alle fasce di età più avanzate e che, come estrema conseguenza, gli attuali esclusi sono in gran parte tra gli ultra 75enni. Questo spiega - secondo Lento - in parte perchè le Regioni del Sud si confermano i territori a maggiore incidenza di individui che non hanno mai usato Internet, in quanto il 18,1% della popolazione ha più di 65 anni (contro una media nazionale del 20,2%). La variabile dominante in Italia, nel caso delle attitudini all’utilizzo delle nuove tecnologie, è legata prevalentemente alla condizione professionale. È soprattutto nell’ambito lavorativo che in Italia si è sviluppata la possibilità di utilizzare le nuove tecnologie, per cui chi è in condizione non lavorativa (perchè in pensione o perchè casalinga) è rimasto escluso da occasioni di alfabetizzazione tecnologica. Non solo, l’Italia è il paese in cui è poco diffuso, rispetto alla media europea, il ricorso alla formazione degli adulti, soprattutto tra le classi di età più avanzate degli over 55. In sintesi, coloro che sono in pensione hanno avuto fino ad oggi poche occasioni di utilizzare le nuove tecnologie mentre coloro che sono appena usciti dal mercato del lavoro sono arrivati all’età pensionabile spesso non professionalizzati alle nuove tecnologie. La Uil cosentina - dice Antonio Lento - che è attenta alle problematiche del mondo digitale, nell’ambito della comunicazione, prende in esame attraverso i suo giovani questi importanti dati e mette a nudo le questioni che riguardano le divisioni generazionali”.

     

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