Asa Calabria "Errori inconfutabili della regione sulla sanita'"

12 nov 10 L'ASA Calabria prende atto che la Regione risponde con un comunicato ''privo di dati, infarcito esclusivamente di buoni propositi per il futuro e di accuse infondate nei confronti degli associati di categoria nella persona del suo Presidente, che ha invece riportato in maniera esatta cifre e delibere oggetto della contestazione, evidenziando in maniera inconfutabile, sui tavoli tecnici, gli errori di calcolo commessi dal dipartimento Tutela Salute e purtroppo ratificati da questa Giunta, errori che sono l' unica causa del disagio sociale che investe oggi cittadini e strutture''. La richiesta di correzione degli errori e' ''infatti necessaria e dovuta appunto al fine di salvaguardare il rispetto delle norme e della trasparenza alle quali peraltro abbiamo sempre improntato la nostra pratica professionale. Quando si sottolinea che le strutture accreditate della altre province hanno firmato i contratti non si fa altro che avvalorare le nostre contestazioni, basate sulla dimostrazione, ampiamente documentata, che la penalizzazione subita dalle province di Cosenza e Vibo gioca a favore delle strutture residenti nelle restanti province, che hanno conseguentemente ottenuto di piu' rispetto a quanto potesse essere possibile nei limiti di un tetto stabilito dal Piano di Rientro. Pertanto il Presidente dell'ASA Calabria, Francesco Bilotta manifesta la propria disponibilita' anche ad un confronto pubblico mirato alla verifica documentale degli errori regionali. Ribadiamo ancora una volta che la firma dei contratti proposti dalla Regione avrebbe necessariamente comportato il pagamento per intero di tutte le prestazioni sanitarie da parte dei cittadini fino alla fine dell'anno, in quanto con tale contratto la Regione acquistava dalle strutture solo le prestazioni gia' erogate nel primo semestre. Da qui la nostra protesta in difesa del diritto alla salute dei cittadini del nostro territorio, protesta fortemente appoggiata dai cittadini stessi, come testimoniano le 10000 firme raccolte a sostegno della petizione contro questa iniqua distribuzione''