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    La coca dalla Calabria in Sardegna, blitz dei CC 19 arresti tra loro un Nirta

     

     

    La coca dalla Calabria in Sardegna, blitz dei CC 19 arresti tra loro un Nirta.

    09 nov 10 I carabinieri hanno scoperto una banda di trafficanti internazionali di droga che operava nell’Oristanese, a Cagliari e nel suo hinterland. I militari del reparto operativo della Compagnia di Oristano e dei Ros hanno eseguito all’alba 19 ordinanze di custodia cautelare e hanno effettuato circa 60 perquisizioni. Gli arrestati - secondo l’accusa - importavano soprattutto cocaina da Belgio, Spagna e dalla Calabria. Ben 350 i carabinieri che hanno preso parte all’operazione in Sardegna e nella Penisola.

    L'indagine e' stata condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari. Tra gli arrestati ci sono anche una donna (la commerciante cagliaritana Claudia Pani, di 35 anni), e un affiliato della 'ndrangheta calabrese (Antonio Nirta, di 74, di Bovalino) fra le 19 persone arrestate dai carabinieri di Oristano a conclusione di un'operazione che ha permesso di sgominare una organizzazione che riforniva di droga, soprattutto cocaina, il mercato sardo. Traffico concentrato nelle province di Cagliari e Oristano con la droga importata da Belgio e Spagna e poi smerciata attraverso la Calabria. La banda era attiva dal 2004-2005 con transazioni sino a un 1,5 mln di euro.

    Tra gli arrestati anche un pregiudicato calabrese che i carabinieri ritengono “organico” alla cosca e alla ‘ndrangheta “La minore”, tra le 26 persone raggiunte da un ordine di custodia cautelare (19 in carcere e 7 agli arresti domiciliari) nell’ambito dell’operazione “Attila”, che ha portato alla luce un grosso traffico di droga.

    Antonio Nirta, 74 anni, nato a San Luca in provincia di Reggio Calabria e residente a Bovalino, con diversi precedenti penali, avrebbe avuto un ruolo significativo nell’organizzazione che aveva creato un ponte tra la Sardegna e la penisola.

    Gli altri arrestati sono: Massimo Cervone, 41 anni, nato e residente a Cagliari, disoccupato; Claudia Pani, 35 anni, nata e residente a Cagliari, commerciante; Benedetto Pes, 57 anni, nato a Villaspeciosa e residente a Elmas, impiegato; Francesco Setti, 69 anni, nato a Siurgus Donigala e residente a Cagliari, allevatore; Riccardo Piredda, 38 anni, nato a Cagliari e residente a Selargius, disoccupato; Roberto Peddoni, 51 anni, nato e residente a Terralba, allevatore; Gianluca Peddoni, 28 anni, nato a Milano e residente a Terralba, anche lui allevatore; Giuseppe Moi, 57 anni, nato e residente a Cagliari, disoccupato; Andrea Sirigiu, 28 anni, nato e residente a Cagliari, disoccupato; Eugenio Sini, 33 anni, nato a Cagliari e residente a Quartu, disoccupato; Giuliano Accalai, 59 anni, nato ad Ales e residente a Marrubiu, pensionato; Giovanni D’Avino, 43 anni, nato a Ottaviano, domiciliato a Marrubiu, commerciante; Luciano Demontis, 35 anni, nato e residente a Oristano, carrozziere; Rodolfo Dessì, 47 anni, nato a Cagliari e residente a Ravenna, geometra; Tiziano Pascalis, 29 anni, nato a Oristano e residente a Marrubiu, commerciante; Francesco Piccioni, 29 anni, nato a Oristano e residente a Marrubiu, disoccupato; Francesco Piras, 43 anni, nato e residente a Marrubiu, disoccupato; Pietro Piras, 40 anni, nato a san Gavino Monreale e residente a Marrubiu, commerciante. Delle altre sette persone raggiunte da un provvedimento cautelare con obbligo di dimora non sono state fornite le generalità, ma si sa che risiedono nelle province di Cagliari, Oristano e Nuoro. Muoveva decine di chili di cocaina, con transazioni che raggiungevano anche il milione di euro ciascuna, la banda di trafficanti di droga scoperta dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, Paolo De Angelis. Secondo quanto riferito dal comandante provinciale dei carabinieri di Oristano, colonnello Giuseppe Palma, l’organizzazione si era mossa rivolgendosi prima al mercato della Spagna, quindi a quello del Belgio e più di recente al mercato della Calabria, in questo caso con contatti in ambienti delle cosche della ‘ndrangheta, per effettuare gli acquisti di droga da rivendere poi nell’isola. L’indagine ha preso le mosse dalla precedente operazione Arcuentu che nel 2003 aveva portato alla luce un altro grosso traffico di droga, ed ha fatto seguito anche ai sequestri di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti eseguiti negli anni scorsi a Porto Torres, Dolianova e Sanluri. Dalle prime luci dell’alba, oggi, sono state eseguite una sessantina di perquisizioni e in alcune di queste sarebbero state recuperate modiche quantità di sostanze stupefacenti.

     

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