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    Truffa Dea Airlines: sequestrati beni per 450 mila euro a Bagnara

     

     

    Truffa Dea Airlines: sequestrati beni per 450 mila euro a Bagnara

    06 nov 10 I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno sequestrato beni per un valore di 450 mila euro ad A.D. di 36 anni, imprenditore del reggino noto sull’Alto Tirreno cosentino per una presunta truffa del call-center a Praia a Mare, accusato di avere compiuto una serie di truffe garantendo condizioni vantaggiose su viaggi in aereo rivelatesi inesistenti. L'uomo è rimasto detenuto per scontare una condanna a tre anni e due mesi di reclusione per calunnia, estorsione e truffa. L’imprenditore, secondo l’accusa, dopo avere costituito una compagnia aerea, la Dea Airlines, avrebbe frodato migliaia di persone con abbonamenti a 25 euro per viaggi su qualsiasi tratta nazionale. Dalle indagini è emerso che, in realtà, i servizi pubblicizzati, dopo che l'imprenditore aveva riscosso le quote da chi aveva aderito all’offerta, non erano garantiti. I beni sequestrati consistono nel patrimonio aziendale e societario di due ditte; due appartamenti, uno a Roma e l’altro a Bagnara, ed un’automobile di grossa cilindrata una Bmw serie 6.

    La vicenda, così come riportata dai media, trae origine da alcune presunte truffe poste in essere dall'uomo il quale, creando dal nulla una compagnia aerea, è riuscito a frodare alcune migliaia di ignari cittadini attratti dalle vantaggiose offerte: prometteva alla clientela, con un abbonamento di soli 25 euro annui, di poter usufruire di qualsiasi tratta aerea nazionale per la modica somma di 55 euro. Tratte che avrebbero dovuto essere eseguite da altri vettori "noleggiati" dalla compagnia aerea. In realtà i numerosi clienti hanno constatato che detta iniziativa si è fermata alla sola riscossione delle quote, senza fornire poi i servizi pubblicizzati. Le indagini condotte, nell'ambito della normativa in materia di misure di prevenzione personali e patrimoniali, hanno consentito inoltre di individuare alcune ditte e beni (mobili ed immobili), comunque riconducibili all'uomo, accumulate grazie alle presunte attività illecite dallo stesso poste in essere: quello della compagnia aerea non è l'unico raggiro creato dal reggino; l'uomo, infatti, al momento si trova detenuto dal mese di febbraio 2010 presso la Casa di Reclusione di Laureana di Borrello, dovendo scontare una pena residua definitiva di 3 anni e 2 mesi di reclusione per calunnia, insolvenza fraudolenta, estorsione e truffa. In particolare l'attività investigativa ha evidenziato una vistosa ed ingiustificata sperequazione tra i beni di cospicuo valore di cui disponeva l'uomo, per il tramite anche dei propri familiari, e le sue possibilità lecite di acquisto; pertanto, al fine di preservare i beni ingiustamente accumulati attraverso la condotta illecita, veniva depositata alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabra, una copiosa informativa mediante la quale si chiedeva, l'emissione di un provvedimento di sequestro cautelare dei beni. La competente Autorità Giudiziaria, valutate positivamente le risultanze investigative, emetteva il provvedimento di sequestro cautelare ex art 2 bis - terzo comma - Legge 575/1965 che riguarda i beni interessati.

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