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    Procura chiede sequestro parco eolico di Girifalco

     

     

    Procura chiede sequestro parco eolico di Girifalco

    05 nov 10 La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il sequestro del parco eolico realizzato a Girifalco dalla società Brulli Energia di Reggio Emilia. La richiesta rientra nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità commesse durante la fase di progettazione e realizzazione dell’impianto ed è ora al vaglio del gip che, a breve, dovrebbe prendere una decisione. In particolare, secondo l’ipotesi dell’accusa, sarebbero state realizzate mappe false dalle quali sarebbero anche “scomparse” alcune abitazioni. A denunciare le presunte irregolarità è stato, negli anni scorsi, un professore universitario di Napoli, Salvatore Tolone, proprietario di un terreno nella zona in cui il parco è sorto. L’uomo, che si è opposto al progetto sin dal 2006, tra l’altro, é stato vittima di tre atti intimidatori: una bomba è esplosa accanto alla sua auto, un suo trattore è stato incendiato ed infine ha avuto l’auto danneggiata. Nella sua denuncia, Tolone ha rilevato che le mappe redatte dall’impresa e che stanno alla base del progetto realizzato dalla società Brulli Energia indicano una scala di 1:2500 mentre in realtà sono di 1:2000. Inoltre una novantina di abitazioni che compaiono nelle mappe catastali sarebbero “sparite” da quelle del progetto con la conseguenza, tra l’altro, che non è stata rispettata la distanza tra le pale del parco eolico e le abitazioni. L’inchiesta mira anche ad accertare se dietro la realizzazione delle pale vi sia stato l’interessamento della ‘ndrangheta. Quella sul parco di Girifalco è solo una delle inchieste che la Procura di Catanzaro sta conducendo sull’eolico in Calabria. La principale riguarda il presunto pagamento di una tangente di 2,4 milioni di euro per le linee guida della Regione per la costruzione dei parchi. L’inchiesta, nella quale sono indagati una trentina tra ex amministratori regionali, imprenditori e faccendieri, era stata avviata negli anni scorsi dalla Procura di Paola e poi trasferita a Catanzaro visto il coinvolgimento di ex amministratori regionali. Nei giorni scorsi un imprenditore che risulta tra gli indagati è stato sentito a lungo dal pm titolare dell’inchiesta. Nell’interrogatorio, di cui ha parlato il Quotidiano della Calabria, l’uomo ha confermato le dichiarazioni di un testimone che avrebbe svelato presunti favori fatti da esponenti politici ad imprenditori interessati ad entrare nell’affare dell’eolico. Gli inquirenti stanno ora cercando nelle migliaia di carte sequestrate durante le indagini, i riscontri oggettivi alle parole dei due testimoni.

     

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