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    Confapi "Piano casa insufficiente per uscire dalla crisi"

     

     

    Petramale (Confapi) "Piano casa insufficiente per uscire dalla crisi"

    22 mag 10 Il piano casa non servirà a risolvere la crisi e non è una priorità per le piccole, medie e micro imprese. È quanto ha dichiarato, nel corso di una riunione del direttivo, il presidente regionale della Confapi Mario Petramale che è stato rieletto all’unanimità alla guida dell’associazione lo scorso 30 aprile. Il timore è – ha spiegato Petramale - che proprio le case hanno provocato la crisi globale partita dagli Stati Uniti dove sono venuti meno i pagamenti dei mutui. Noto che in Calabria, poi, c’è un’eccessiva offerta d’immobili e questo crea da una parte un mercato stantio e per altri versi una partita di giro che arricchisce pochi e impoverisce molti. La Calabria, per affrontare e superare la crisi, nei prossimi anni dovrà puntare, invece, sulle infrastrutture, per risolvere l’arretratezza secolare che attanaglia, per esempio, la rete viaria della regione, per non parlare di quella portuale e ferroviaria. Poi si dovrà agire sulle banche sempre più propense a concedere mutui per l’acquisto d’abitazioni e meno inclini a scommettere sulle imprese che, ironia della sorte, garantiscono ai compratori di case la certezza d’un reddito. Certezza che da quì a poco, purtroppo, potrebbe essere annebbiata. Infine altro punto su cui far leva – ha evidenziato il presidente regionale della Confapi – è il capitolo che riguarda l’innovazione tecnologica e i trasferimenti che la ricerca universitaria, in particolare l’Ateneo di Arcavacata, riesce a riversare nel ciclo produttivo delle piccole industrie. E infine bisognerà scommettere sull’internazionalizzazione dei nostri prodotti. Sono queste le cose che faranno alzare il reddito della nostra regione e garantiranno anche un buon livello occupazionale. Sono anni ormai che i governi di qualsiasi colore ci raccontano la storiella che il nostro territorio ha una vocazione turistica. Secondo me – ha rimarcato Petramale – ciò è solo un alibi per riversare cemento e laterizi su coste, entroterra e zone montuose. La vocazione turistica della Calabria è sì una risorsa ma non la sola e con l’attuale sistema infrastrutturale abbastanza limitata. Senza un sistema economico stabile che dia reddito e faccia alzare il livello dell’occupazione quel mercato delle case che si vuole necessariamente incrementare sarà destinato a far ristagnare ulteriormente l’economia e a prolungare la crisi.

     

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