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    Operazione Falcos: sette condanne e due assoluzioni

     

     

    Operazione Falcos: sette condanne e due assoluzioni

    21 mag 10 Sette condanne e due assoluzioni sono state emesse oggi dal giudice Emma Sonni per nove dei dodici indagati nell’ambito dell’inchiesta “Falcos”, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Girifalco e del Reparto operativo provinciale di Catanzaro. Secondo l’accusa si tratterebbe di un presunto sodalizio criminale che avrebbe controllato l’area di Borgia e di Catanzaro Lido, influenzando anche la competizione elettorale per le comunali a Borgia. Il gip, al termine del rito abbreviato che comporta lo sconto di un terzo della pena, ha così determinato: dieci anni di reclusione e 4 mila euro di multa per Giuseppe Cossari, 38 anni, di Borgia, considerato il presunto capo del sodalizio (il pm Vincenzo Capomolla aveva chiesto 29 anni di reclusione); sei anni per Antonio Garigliano, 40 anni, di Borgia (richiesta 8 anni 4 mesi e 6 giorni); due anni per Eros Cavigliano, 32, di Catanzaro (richiesti 8 anni e 8 mesi); due anni per Saverio Riverso, 25, di Catanzaro (richiesti 6 anni); due anni per Aldo Dara, 34, di Catanzaro (richiesti 2 anni e 8 mesi); due anni e otto mesi per Salvatore Abbruzzo, 33, di Borgia (richiesti 3 anni sei mesi e 20 giorni); due anni e otto mesi per Francesco Gualtieri, 30, di Borgia (richiesti 3 anni sei mesi e 20 giorni). Sono stati, invece, assolti Danilo Pontiero, 28 anni, di Catanzaro per il quale il pm aveva chiesto sei anni di reclusione; e Massimiliano Corapi, 34, di Catanzaro, per il quale il pm aveva chiesto 15 anni e un mese. Il giudice, accogliendo la richiesta del pm Capomolla, ha rinviato a giudizio con il rito ordinario Massimiliano Bruno, 29 anni, residente a Rende; Massimo Ciancio, 38 anni, di San Fili; e Giuseppe Fraietta, 24 anni, di Catanzaro. Quest’ultimo è scomparso lo scorso 8 agosto, dopo essere uscito dalla sua abitazione di Catanzaro. Lo scorso mese di febbraio, non lontano dall’abitazione del giovane, sono stati ritrovati alcuni resti che potrebbero essere quelli di Fraietta. L’operazione “Falcos” era scattata il 25 giugno dello scorso anno, in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari distrettuale Tiziana Macrì su richiesta del sostituto procuratore Gerardo Domijanni. L’attività investigativa aveva ipotizzato l’esistenza di un’associazione a delinquere di stampo mafioso che, ha scritto il pm nella richiesta di rinvio a giudizio, “avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento ed omertà, nonché mediante l’uso delle armi, era finalizzata sia alla commissione di una serie di delitti quali estorsioni, danneggiamenti seguiti da incendio a scopo estorsivo, truffe, rapine commercio, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidi, lesioni personali e minacce sia a privati che a rappresentanti di amministrazioni pubbliche, che a procurarsi profitti e vantaggi ingiusti acquisendo in modo diretto e indiretto la gestione e/o il controllo delle attività economiche sul territorio di Borgia e frazione interferendo anche nelle consultazioni elettorali del medesimo territorio”. Proprio gli equilibri poco solidi tra i clan della zona avrebbero portato ad una serie di omicidi, interrotti proprio dall’operazione “Falcos”.

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