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    Unioncamere: tren negativo per l'economia calabrese

     

     

    Unioncamere: tren negativo per l'economia calabrese

    10 mag 10 Il tasso di sviluppo del sistema produttivo regionale, continua con il trend negativo che ha caratterizzato il biennio 2007/2008. E' il dato emerso in occasione dell'ottava giornata dell'economia regionale promossa a Lamezia Terme da Unioncamere Calabria. Ai lavori hanno partecipato esponenti del mondo dell'economia e della politica. Presente il vicepresidente della Regione, Antonella Stasi. ''In un contesto di crisi economica generalizzata - e' scritto nella relazione che ha analizzato la situazione demografica delle imprese - la Calabria fa registrare una diminuzione delle iscrizioni con un tasso di natalita' che si assesta intorno al 4,8%. Pur diminuendo il flusso delle cessazioni, che risulta essere pari al 5,4%, viene generato un saldo negativo corrispondente ad un tasso di sviluppo negativo dello 0,6%''. ''Rispetto all'andamento regionale - e' detto ancora nel documento - oltre Crotone, che chiude il 2009 sostanzialmente con un tasso di sviluppo pari allo zero, le province che hanno fatto registrare un tasso di sviluppo meno negativo sono Cosenza (-0,02) e Vibo Valentia (-0,12). Da una comparazione con il tasso di sviluppo registrato nel 2008, emerge che le province di Crotone e Catanzaro registrano la maggiore flessione rispetto l'anno precedente, rispettivamente il -2,42% e -2.28%''. Di contro, sono le province di Cosenza e Reggio quelle che detengono il 63,8% dell'intero universo imprenditoriale calabrese mentre chiudono la classifica Crotone e Vibo Valentia (8,1%); Catanzaro, con 0,4 punti percentuali in meno, perde peso rispetto alle altre province. Analizzando i dati nello specifico emerge che, nell'ultimo biennio, si rileva un calo dello 0,3% nel settore commercio e di 0,1% nelle attivita' manifatturiere. Decremento, questo, compensato dall'incidenza del settore alberghi e ristorazione che aumenta dello 0,2% e del settore agricolo che guadagna un altro 0,2%. Stabile il settore costruzioni che rappresenta il 12,7% delle imprese regionali. Dati non certo positivi anche nel settore dei trasporti.''Nel 2009 - e' scritto nella relazione - la Calabria ha fatto registrare degli indicatori relativi ai nodi di trasporto piuttosto bassi, specificatamente 72,2 per i porti e 75,6 per gli aeroporti''. Dall'analisi emerge che ''fermo restando la mediocre situazione regionale nello specifico delle realta' provinciali, Vibo Valentia risulta primeggiare in termini di dotazione di reti, con un valore di quella ferroviaria in particolar modo elevata (pari a 224,7), che le permette di collocarsi trai primi posti tra le province italiane in questa classifica. La provincia di Crotone detiene, invece, il primato contrario, con un indicatore di rete stradale pari a 59,7 e di rete ferroviaria pari a 19,3. Con la nuova metodologia di calcolo degli indicatori per le infrastrutture portuali, non vengono piu' presi in considerazione i loro bacini di utenza, quindi la provincia di Catanzaro risulta avere un indicatore dei porti nullo (si fa riferimento a quelli commerciali), cosi' come Cosenza e Vibo Valentia, pur potendo accedere piu' o meno agevolmente a delle infrastrutture aeroportuali, ma non disponendone nei loro confini provinciali, presentano i relativi indicatori pari a zero. Primeggiano cosi', per i porti, la provincia di Reggio Calabria e per gli aeroporti quella di Catanzaro''. ''La situazione che oggi stanno vivendo le imprese - ha sostenuto la vicepresidente Stasi - e' aggravata dalla crisi finanziaria europea. Dalla nostra regione pero', deve partire una grande spinta propulsiva nei confronti del nostro modo di fare economia. Quando si parla di industria in Calabria si parla di piccole e medie imprese ed e' inutile immaginare grandi percorsi se le imprese non godono di buona salute. Ecco perche' l'unica chance che abbiamo e' quella di poter collocare la Calabria all'interno di un processo economico nel Mediterraneo''. Secondo la vice presidente della Regione, poi, ''le risorse per questa regione non mancano e non sono mai mancate. Cio' che manca e' un coordinamento per far si' che le risorse diventino volano di sviluppo. Scopelliti ha preso l'impegno di utilizzare i Fas e questo potrebbe dare un rilancio all'economia regionale per creare questo ambiente nuovo, diverso, dove le aziende hanno la possibilita' di immaginare uno sviluppo diverso''. ''Il governo regionale - ha concluso Stasi - sara' vicino e promuovera' operazioni di internazionalizzazione lavorando in sinergia con Unioncamere regionale e le camere di commercio provinciali''

     

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