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    Il Vescovo di Locri, Mons. Morosini, scrive alla ndrangheta

     

     

    Il Vescovo di Locri, Mons. Morosini, scrive agli ndranghetisti che si riunirono a Polsi: "Tornate alla Fede"

    18 lug 10 Lettera aperta di Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo di Lori e Gerace, rivolta a quelle persone che si sono riunite al santuario di Polsi per stringere patti 'ndranghetisti: "Carissimi fratelli, In questi giorni attraverso le televisioni nazionali, e forse anche internazionali, il Santuario di Polsi con la sua annuale festa della Madonna della Montagna sono stati oggetto di cronaca, perché le autorità investigative e giudiziarie italiane hanno trasmesso immagini di vostri incontri e riportato frasi da voi proferite, che avevano per oggetto la vostra organizzazione illegale e la divisione del potere all’interno di essa. Pensavamo che questi incontri tenuti a Polsi appartenessero ormai al folklore del passato. Ma ci siamo dovuti ricredere. Non sono bastati questi ultimi decenni di maggiore evangelizzazione ad illuminarvi e convincervi che è assurdo collegare alla religione la vostra attività, che non possiamo accettare né come cittadini né come uomini di fede. Anche se il vostro rituale, per i simboli che adopera e per i luoghi ove si celebra, è frammisto ad elementi della religione cristiana, esso è esattamente l’opposto di quanto il Vangelo di Gesù annuncia. Polsi è un luogo religioso, che ha le sue radici in una storia millenaria di fede; la Madonna della Montagna può guardare con occhi benedicenti solo coloro che si sforzano di mettere in pratica la parola di suo Figlio Gesù. Il vangelo di cui voi parlate non può essere il Vangelo di Gesù, che parla di amore, di perdono e di riconciliazione, di rispetto della persona e della legge, anche quella degli uomini. Che senso possono avere questi incontri all’ombra del Santuario della Madonna, dove, mentre i fedeli pregano e si riconciliano con Dio, voi decidete strutture e attività, che Dio e la Vergine Maria non possono benedire? Siamo profondamente rammaricati perché ciò avvenga ancora, trasformando il Santuario di Polsi da luogo di fede in luogo di illegalità. A Polsi la gente viene per trovare nella fede e nella devozione alla Madonna motivi per vivere; i vostri incontri non sono affatto su questa linea, anzi spesso parlano di morte. La fede della gente va rispettata e non derisa e umiliata, come accade ogni qualvolta sulla stampa si parla di Polsi, collegando il Santuario ai vostri raduni. E allora vi chiedo con il cuore in mano: perché dovete umiliare la nostra fede e la nostra religione? Perché si deve ridere di noi, delle nostre celebrazioni, delle nostre tradizioni di fede, quando poi le vedono unite a questi incontri, i cui contenuti sono contro i valori della religione cristiana, che voi dite di professare? Come potete pensare che la Madonna possa farsi garante della lealtà tra di voi e della fedeltà a quanto pattuite, quando sapete che i contenuti dei vostri patti sono contro la morale cristiana? Se amate la nostra terra, i nostri luoghi e le nostre tradizioni, ritornate alle radici autentiche della fede. Sicuramente tutti voi avete ricevuto i sacramenti della Chiesa cattolica: battesimo, cresima, confessione, eucarestia, matrimonio; molti di voi, facendo da padrini, si sono impegnati a sostenere la fede di ragazzi e di giovani: onorate questa fedeltà a Dio e siate leali per la parola data a lui; questo è il vero onore! I sacramenti che avete ricevuto e che chiedete per i vostri figli, non sono solo un elemento di cultura e di tradizione, ma scelta di vita, devono esprimere la volontà di seguire i valori cristiani, che camminano in perfetto accordo con la legalità umana. Dovunque vi troviate, rivolgetevi con coraggio alla Madonna della Montagna, che con cuore di madre vi dice: fate tutto quello che Gesù vi ha insegnato. Tornate a Polsi con la volontà di incontrare veramente la Madonna e di ritrovare la fede autentica. La Chiesa è sempre disposta ad accogliervi a braccia aperte, perché crede, forse unica istituzione, alla possibilità della vostra conversione. Ripeto a voi le parole pronunziate per tutti all’inizio del mio ministero di Vescovo a Locri: lasciatevi riconciliare con Dio. Prego per tutti voi e per tutte le vostre famiglie.
    + p. Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo di Locri-Gerace"

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