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    Coro di solidarietà al giornalista Giacoia

     

     

    Coro di solidarietà al giornalista Giacoia

    17 lug 10 Si leva alto, da tutti gli ambienti, il coro di solidarietà al giornalisti di rai Calabria, Riccardo Giacoia, fatto oggetto di una lettera minatoria e diverse minacce giunte anche sul suo telefonino.

    Caputo, avanti con schiena dritta. ''Esprimo indignazione e tutta la mia incondizionata solidarieta' al giornalista Rai Riccardo Giacoia, vittima da tempo di vigliacche minacce e intimidazioni di ogni tipo''. E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pdl, Giuseppe Caputo. ''Allo stesso tempo - prosegue Caputo - trasmetto la mia vicinanza a tutti i giornalisti calabresi che, per la tutela del diritto di cronaca e per la trasparenza nell'informazione, rischiano ogni giorno, privandosi della serenita' e magari subendo spesso anche l'ipocrisia di tanti colleghi che probabilmente interpretano diversamente l'attivita' di giornalista, soprattutto nelle periferie. Con chiarezza e coerenza bisogna schierarsi a fianco di quanti, come Giacoia e come tanti altri in questa regione, restano convinti di poter fare informazione di qualita', con professionalita' e correttezza, senza piegarsi ne' al ricatto delinquenziale sempre dietro l'angolo, ma neppure trasformando il proprio ruolo, delicatissimo, in merce di scambio con la propria dignita', asservendosi a padroni di turno o assecondando interessi e umori personali''. ''L'informazione senza condizionamenti di nessun tipo - sostiene ancora Caputo - resta un valore aggiunto del metodo democratico, al quale non possiamo rinunciare per nessun motivo e per nessun obiettivo. A Giacoia e a tutta la redazione Rai calabrese, impegnata ogni giorno a trasmettere con equilibrio l'immagine di una Calabria, difficile ma che ha voglia di riscatto, contraddittoria ma ancora capace di invertire rotta, giunga il mio piu' sincero augurio di buon lavoro, proseguendo con la schiena dritta e nella consapevolezza di non essere soli in questa sfida di civilta' e di progresso''

    N.Oliverio "Insopportabile escalation". ''E' ormai davvero insopportabile l'escalation di intimidazioni che da tempo in Calabria colpisce amministratori pubblici, esponenti di forze politiche, sindacali, sociali e culturali, giornalisti''. Lo afferma in una nota il parlamentare del Pd, Nicodemo Oliverio, che esprime solidarieta' al giornalista della Rai Riccardo Giacoia. ''Una strategia - aggiunge - che evidentemente punta ad avvelenare il confronto civile e democratico, con gravi ripercussioni sulla gia' difficile situazione economica della regione. Contro questo clima e' necessario fare fronte comune ed alzare il livello di guardia, auspicando un concreto intervento del Governo in difesa di tutti coloro che ogni giorno, con impegno e passione, si battono per la crescita complessiva di questa terra''

    Marziale "Provo indignazione". ''La lettera intimidatoria indirizzata a Riccardo Giacoia, giornalista del Tg3 Calabria, e' da considerarsi un attacco alle fondamenta della speranza di riscatto delle giovani generazioni, che solo attraverso la conoscenza dei fatti possono acquisire quella consapevolezza imprescindibile per affrancarsi dalla cancrena della delinquenza''. Lo afferma in una nota il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori. ''Tentare di imbavagliare il diritto all'informazione - conclude - e' un esercizio di alta mafiosita', da stigmatizzarsi ad alta voce, perche' i giovani comprendano che il silenzio rende complici. Chi non prova seriamente indignazione non puo' considerarsi un uomo libero''.

    Tassone "Ferma condanna". ''Voglio esprimere la mia solidarieta' al giornalista Rai, Riccardo Giacoia, vittima di una grave e vile intimidazione che purtroppo si aggiunge ad una lista di episodi vergognosi avvenuti negli ultimi periodi in Calabria''. Lo afferma in una dichiarazione l'onorevole Mario Tassone, vice segretario dell'Udc e componente della commissione parlamentare antimafia . ''Un gesto che merita una ferma condanna - prosegue Tassone - ancor di piu' perche' cerca di colpire la liberta' di stampa. Sono certo che queste forme di violenze non riusciranno a raggiungere l'obiettivo di intimidire chi lavora ogni giorno per garantire una corretta informazione''

    CGIL Piana Gioia: Magistratura faccia piena luce. La Cgil della Piana di Gioia Tauro in relazione all’episodio che ha visto colpito da dure minacce mafiose il giornalista Rai, Riccardo Giacoia, esprime tutta la propria solidarietà e la vicinanza al giornalista e alla sua famiglia per questo grave atto che colpisce ancora una volta un giornalista da sempre impegnato a raccontare le triste vicende della nostra terra. Un grave gesto che attacca ancora una volta la stampa libera, tentando di reprimere con la forza, chi oggi tenta di raccontare con la propria faccia e con la propria voce la grave situazione calabrese. Servono maggiori tutele che garantiscano a chi opera in settori così delicati, la sicurezza e l’incolumità, che questo Governo, con i propri atteggiamenti nei confronti della stampa, ha sempre di più limitato e attaccato, rendendola vulnerabile. Ci auguriamo che, la più presto la magistratura riesca a fare piena luce sui responsabili al fine di tornare a dare sicurezza e tranquillità a tutta la famiglia Giacoia.

    Censore "Minacce ignobili". ''E' ignobile e inaccettabile la lettera intimidatoria indirizzata al valente giornalista del Tg3 Calabria Riccardo Giacoia''. E' quanto afferma il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore. ''Questi inquietanti e abietti episodi - aggiunge Censore, vice-presidente della Commissione regionale antimafia - purtroppo comuni soprattutto nell'ultimo periodo, oltre a ledere il principio della liberta' di informazione, caposaldo irrinunciabile per la nostra democrazia, confermano quel dato allarmante secondo cui chi ha il diritto-dovere di informare in questa regione, sempre con maggiore frequenza, diventa facile bersaglio di una criminalita' becera e arrogante''

    Lucà (Cdd) “Allarmato per escalation minacce”. Sono molto allarmato e nel contempo sconcertato per l'escalation di minacce criminali che in questi ultimi mesi stanno colpendo esponenti politici, istituzionali, del mondo dell'imprenditoria e dell'informazione. L'ultima intimidazione ricevuta dal giornalista del Tg3, Riccardo Giacoia , non può passare in sordina, come purtroppo tantissime altre, perchè accettare supinamente che si tenti di impedire l'esercizio del proprio ruolo ad uomini impegnati nella loro professione come Giacoia, può significare minare dalle fondamenta il nostro vivere quotidiano ed abbandonare per sempre la speranza di un riscatto di una Regione che avrebbe bisogno di ben altro. Spero che le Istituzioni incaricate della nostra tutela profondano le necessarie energie e risorse per assicurare alla giustizia queste persone che vogliono vivere nella viltà delle intimidazioni e degli attentati criminali. A Riccardo Giacoia giunga il mio incoraggiamento ad andare avanti, convinto che sia importante condurre tutti insieme una battaglia di civiltà per la costruzione di una nuova fase democratica nella nostra regione".

    Corbelli "Emergenza nazionale": Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in una nota esprime solidarieta' al giornalista della Rai, Riccardo Giacoia, per le minacce ricevute. ''E' l'ennesimo atto intimidatorio - afferma Corbelli - nei confronti della stampa calabrese da parte della 'ndrangheta che tenta di condizionare e imbavagliare l'informazione in questa regione e che conferma la gravita' della situazione calabrese, una vera e propria emergenza nazionale sottovalutata dal Governo e dalle Istituzioni. Chiedo al Ministro degli Interni, Roberto Maroni, di garantire una forma di protezione e di tutela del cronista Rai, impegnato quotidianamente a raccontare, nei tg regionali e nazionali, tutte le delicate inchieste di mafia e politica di questa regione e proprio per questo finito nel mirino della potente e sanguinaria 'ndrangheta calabrese''. ''Al collega e amico Giacoia - prosegue - va la solidarieta' di tutti i calabresi onesti. Il grave atto intimidatorio da lui subito inquieta perche' evidente appare il mandante e chiaro l'obiettivo: la mafia e il condizionamento dell'informazione , nella fattispecie quella pubblica, che Giacoia, al pari degli altri giornalisti calabresi impegnati su questo fronte, difficile, delicato e rischioso, svolge con professionalita' e correttezza, occupandosi di clamorose inchieste di mafia e politica. La criminalita' organizzata con l'avvertimento minaccioso a Giacoia ha alzato il tiro. Dopo le ultime, recenti minacce ai giornalisti dei quotidiani calabresi, si cerca adesso di intimidire anche i giornalisti del servizio pubblico. La mafia si fa e sente sempre piu' spavalda e padrone in questa regione e cerca di dettare legge e di zittire l'informazione scomoda''. ''La risposta dello Stato e della Calabria - conclude - deve essere forte, corale e compatta. Occorre proteggere e sostenere Giacoia e tutti quei giornalisti minacciati dalla 'ndrangheta per il loro corretto adempimento della professione giornalistica''

     

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