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    Operazione Crimine "Micu" Oppedisano è il Capo dei Capi

     

     

    Operazione Crimine "Micu" Oppedisano è il Capo dei Capi

    14 lug 10 Domenico Oppedisano, 80 anni, esponente dell’omonima famiglia di Rosarno, è l’uomo indicato dagli inquirenti come l’elemento di vertice dei clan della 'ndrangheta calabrese. Oppedisano sarebbe stato, secondo quanto emerso durante le indagini, al vertice della 'Provincia', l’organismo che nella nuova configurazione degli assetti della mafia calabrese sovrintenderebbe all’attività di tre mandamenti in cui la criminalità avrebbe suddiviso le due sfere d’influenza: Ionio reggino, Tirreno e Nord Italia. La designazione di Oppedisano a massima figura carismatica della 'ndrangheta sarebbe stata decisa dai capi mandamento durante il matrimonio, avvenuto il 19 agosto 2009, tra i figli di due boss. Il ruolo indiscusso di Oppedisano emerge da una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali compiute nel corso delle indagini. Oppedisano, secondo quanto emerge dalle indagini, aveva il controllo assoluto di qualsiasi attività dell’organizzazione, dai rituali di affiliazione alle singole attività illecite delle cosche sia italiane che all’estero. Sull'attribuzione dei ruoli all’interno delle cosche i magistrati affermano che "emerge, a conferma dell’unitarietà dell’universo ndrangheta che il 'capocriminè Domenico Oppedisano ha stabilito tale regola per tutta la ndrangheta sia in Calabria che in Italia che all’estero; tutta la 'ndrangheta deve osservare la prescrizione imposta da Oppedisano". In una intercettazione ambientale Oppedisano afferma che "anche per quelli fuori territorio bisogna parlare con i responsabili e che sono i responsabili a doverli portare avanti e non che uno viene da un altro mondo..". Il ruolo di vertice rivestito da Oppedisano emerge anche dalle ripetute visite di persone riconducibili al contesto della 'ndrangheta. Nel luglio del 2009 in una conversazione tra Domenico Oppedisano ed il nipote Pietro, il 'capocriminè afferma che "se non abbassavo la testa io. (inc) niente". A quel punto Pietro Oppedisano sgrana gli occhi per l’irritazione dello zio e quest’ultimo gli ribadisce "se non abbasso la testa io...su una cosa...non c'è niente per nessuno!...Hai capito!".

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