Beni per 4 mln confiscati da Questura Cosenza e Finanza a componente clan Perna

08 lug 10 Oltre quattro milioni di euro di beni sono stati confiscati a Pietro Le Piane, 43 anni, attualmente detenuto e sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, affiliato al clan Perna. Il sequestro è avvenuto questa mattina ad opera dell'Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Cosenza e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza. La confisca dei beni è avvenuta ai sensi della normativa antimafia. Le Piane è ritenuto facente parte di un gruppo criminale ricollegabile al clan Perna, ed impegnato in attività di spaccio di stupefacenti. Il valore dei beni sequestrati, tutti a Cosenza e nell’hinterland, ammonterebbe ad oltre quattro milioni di euro. I beni sequestrati comprendono 6 abitazioni, tra cui una villa con piscina, site nei comuni di Cosenza, Marano Principato e Nocera Terinese, di un magazzino ad uso commerciale, sei autovetture, un furgone e una motocicletta. Inoltre è stato disposto il sequestro per equivalente del valore di beni ceduti a terzi per una somma di 130.000 euro. Sorvegliato speciale fin dal 1998, con il fratello Ippolito e altre persone operanti nel centro storico cittadino, Le Piane sarebbe stato dedito ad un’attività di smercio organizzato di stupefacenti, sotto l’egida, per quanto riferito da alcuni collaboratori di giustizia, del clan Perna di Cosenza. Per questo è attualmente detenuto, con una condanna in via definitiva alla pena di anni dieci di reclusione. Nel 2009, inoltre, Le Piane è stato raggiunto da un’ordinanza cautelare perchè gravemente indiziato di far parte di una compagine criminosa operante nel reggino e nel napoletano e specializzata nella falsificazione di monete false. A seguito degli accertamenti fiscali operati, dalla Guardia di Finanza dal 2003 al 2007, dalal Questura per gli anni successivi, i redditi di Le Piane deriverebbero solo dai guadagni di una nota panetteria ubicata nel centro storico di Cosenza gestita dalla famiglia di Pietro Le Piane e per un periodo anche dal cognato defunto, ma, secondo gli inquirenti, la famiglia ha acceso conti correnti, investito somme rilevanti e acquistato immobili ed autovetture, mantenendo un elevato tenore di vita sproporzionato ai redditi complessivi dichiarati. Infatti gli accertamenti patrimoniali hanno messo in evidenza come nell'arco di pochi anni la famiglia abbia gestito cospicui capitali, un dato che si può desumere dall'acquisto di beni immobili avvenuti in contanti. Da qui la proposta di sequestro, accolta dal tribunale di Cosenza che ha autorizzato la confisca dei beni riconducibili a Pietro Le Piane ed al suo nucleo familiare convivente.

I beni sequestrati sono:

Beni immobili

1 - Immobile sito in Marano Marchesato, via Mullano, intestato a Luigi Le Piane ma riconducibile a Pietro Le Piane

2 - immobile sito in Cosenza, via Portapiana, acquistato da Rosaria Rovito ma rincoducibile a Pietro Le Piane

3 - immobile ricadente in Cosenza, via Portapiana, riconducibile a Pietro Le Piane

4 - immobile ricadente a Cosenza, Piazza Valdesi, riconducibile a Pietro Le Piane

5 - immobile ricadente a Cosenza, Via Portapiana 105, riconducibile a Pietro Le Piane

6 - immobile ricadente a Nocera Terinese, via Cavour, riconducibile a Pietro Le Piane

7 - magazzino sito a Cosenza in via Portapiana riconducibile a Pietro Le Piane

Beni Mobili

8 - Autovettura Fiat Stilo acquistata da Pietro Le Piane nel gennaio 2005

9 - Autovettura Ford Wag RL2 cabrio acquistata da Luigi Le Piane in marzo 2008

10 - Autovettura Fiat 500 - 110 F berlina acquistata da Luigi Le Piane in febbraio 2009

11- Autovettura Ford Ka acqusitata da Luigi Le Piane in febbraio 2005

12 - autovettura Daimler Chrysler AG MB 169 acquistata da Luigi Le Piane in febbraio 2010

13 - motociclo HONDA KF03 acquistato da Luigi Le Piane in giugno 2009

14 - autovettura Fiat Punto acquistata da Luigi Le Piane in giugno 2008

15 - furgone Renault BR1FOH acquistata da Luigi Le Piane in gennaio 2010

Tutti i beni confiscati ammontano ad un valore di oltre quattro milioni di euro. Inoltre sono stati sequestarti beni ceduti a terzi per una somma complessiva di 130 mila euro.