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    Madre presunto assassino di Duro non risponde

     

     

    Madre presunto assassino di Duro non risponde

    07 lug 10 Anche la madre del presunto assassino di Nicola Duro, idraulico incensurato di 26 anni, ucciso a Catanzaro lo scorso 17 giugno, e finita in manette con l’accusa di essere stata - assieme al marito - la mandante dell’omicidio, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, nel corso dell’interrogatorio di garanzia che avrebbe dovuto tenersi, per rogatoria, davanti al gip di Castrovillari, dove è detenuta. Ornella Bevilacqua, rom catanzarese di 38 anni, si è dunque trincerata dietro al silenzio, in attesa che si discuta, nella prossima settimana, il ricorso che si apprestano a presentare al tribunale del riesame i suoi difensori, Antonio Ludovico e Maria Aiello. Sono già stati depositati, intanto, i ricorsi contro il provvedimento cautelare nell’interesse del marito dell’indagata, Donato Passalacqua, e del figlio della coppia, Antonio Passalacqua. Il nucleo familiare, secondo le accuse, avrebbe programmato e grazie ad altri complici portato a termine il delitto Duro per compiere una vendetta trasversale - di qui il nome del blitz che ha portato in carcere sei persone, tra cui un minorenne, “Cross revenge”). L’omicidio sarebbe stato ideato dalla famiglia rom di Passalacqua per lavare l’onta di una relazione extraconiugale della figlia, rimasta incinta di un minorenne con il quale avrebbe avuto una storia nonostante fosse sposata con un uomo detenuto in carcere, che l’ha per questo ripudiata. I suoi parenti, sempre stando all’ipotesi d’accusa, avrebbero deciso di vendicarsi colpendo a morte il fidanzato di una zia del ragazzino padre del figlio illegittimo, anche lei incinta e prossima al matrimonio, e cioè proprio Nicola Duro. Così, secondo la tesi accusatoria costruita dal sostituto procuratore Simona Rossi sulla base delle indagini della Squadra mobile, Donato Passalacqua, ritenuto uno dei capi carismatici degli zingari di viale Isonzo, e sua moglie Ornella Bevilacqua, padre e madre della ragazzina rom rimasta incinta dopo la relazione extraconiugale, sarebbero i mandanti dell’omicidio; loro figlio Antonio sarebbe il killer che ha ucciso con 5 colpi di pistola Duro davanti un bar di viale Isonzo; Samuele Pezzano, avrebbe accompagnato con l’auto e poi atteso Antonio sul luogo in cui la vittima è stata uccisa; Domenico Romagnino ed un suo parente 16enne, M. P., avrebbero attirato Duro sul luogo dell’agguato, ricevendo in cambio 600 euro.

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