Comitato procentrale Rossano "Intervenga Scopelliti" - Nuova Cosenza Quotidiano Digitale

Comitato procentrale Rossano "Intervenga Scopelliti"

07 lug 10 ''Siamo fiduciosi in un suo intervento che porti la gente a ragionare sui fatti e non sulle credenze popolari. Da parte nostra le assicuriamo che non baratteremmo mai un posto di lavoro con un pericolo per noi stessi e per i nostri figli''. A sciverlo e' il Comitato per la Riconversione della centrale Enel di Rossano in una lettera aperta al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti. ''Ancora una volta - e' scritto nella lettera - ci vediamo costretti a rivolgerci a lei per confutare quanto affermato nella lettera aperta, apparsa ieri su un quotidiano calabrese a tutta pagina, a pagamento, a proposito della riconversione della centrale Enel di Rossano. Vogliamo portare a sua conoscenza che nel territorio di Rossano e Corigliano Calabro la gente comune, quella che ha necessita' di trovare un lavoro dignitoso che permetta di rimanere nella propria terra, e' nettamente in disaccordo con le decisioni che ha preso la politica locale. La parziale dimostrazione di quanto affermiamo e' nel numero di partecipanti alle due manifestazioni che si sono svolte a Rossano il 12 giugno scorso ad opera del Comitato del no e di tante altre sigle partitiche e di varie categorie, che ha raccolto solo una settantina di persone e quella da noi organizzata il 19 giugno che ne ha raccolto molte di piu'. Al di la dei numeri di partecipanti, vogliamo denunciare il clima terroristico che questi signori stanno creando nel territorio. Oltre 5.600 le firme di adesione che abbiamo raccolto tra i cittadini, ma molti altri ci confidano che hanno ricevuto minacce piu' o meno velate se non aderivano al no alla riconversione. Negozianti ed ambulanti che hanno ricevuto 'l'invito' a firmare per il no addirittura da parte di vigili urbani; insegnanti e personale scolastico che hanno ricevuto l'invito da parte del dirigente scolastico; precari che sono stati minacciati di essere sbattuti fuori dalle liste Lsu-Lpu; cassiere di supermercati minacciate di licenziamento''. ''Molti di noi - prosegue la lettera - sono lavoratori diretti e dell'indotto nell'attuale centrale di Rossano. Non ce n'e' nessuno che sia convinto di andare a lavorare, in futuro, in un ambiente malsano o pericoloso per se stessi e per i propri cari. Non sta a noi ribadire quanta importanza diano i nostri rappresentanti sindacali, a qualsiasi livello, agli aspetti della sicurezza e dell'ambiente, ma riteniamo che lei lo sappia benissimo per i suoi trascorsi a capo dell'assessorato regionale al Lavoro''. ''Quella intentata dai politici locali - scrive il Comitato per la riconversione - e' una lotta di classe. Loro hanno deciso di rappresentare i ricchi della zona, lasciando al proprio destino i lavoratori, i giovani ed i precari. Alla nostra semplicissima domanda se un giovane possa aspirare a costruirsi un futuro nella propria terra, lavorando nel settore del turismo o dell'agricoltura, cosi' come sbandierato dai signori del no, non abbiamo mai ricevuto risposta. Nel turismo si lavora, bene che vada, un paio di mesi all'anno. Stessa cosa possiamo dire della cosiddetta 'vocazione agricola' tanto menzionata. Lo sa anche lei che l'agricoltura riesce a sopravvivere grazie alle paghe da fame che i 'novelli caporali' elargiscono ai poveri immigrati. Dobbiamo chiedere ai nostri figli di fare loro concorrenza? Dobbiamo cominciare una lotta tra poveri per la sopravvivenza? E' questo che vogliono i nostri politici locali? Purtroppo la moda del no ha fatto adepti di tutti, o quasi, i partiti politici. Noi continuiamo a sperare che, cosi' come si sono convinti quei giornalisti che si sono recati in visita a Civitavecchia, anche i politici in buona fede possano dare il proprio giudizio senza preconcetti ed eventualmente rivedere la loro posizione di contrarieta'''. ''Faccia lei l'invito ai nostri politici - prosegue la lettera - a recarsi presso uno degli impianti simili a quello proposto per Rossano, magari in incognito, per capire cosa realmente significano i nuovi filtri che abbattono il 98% del particolato o per vedere come funzionano i silos ed i nastri trasportatori del carbone in ambiente pressurizzato. Inviti lei a mettere da parte i pregiudizi e si faccia promotore di una discussione ad ampio raggio, magari invitando scienziati di fama per far capire alla gente comune quale e' la realta' delle cose. Due impianti, ben piu' grossi di quello previsto per Rossano, sono in funzione da qualche anno a Colonia, in Germania. A fianco delle centrali esistono le coltivazioni del famoso asparago bianco, oltre che di altri ortaggi pregiati, che porta l'etichetta equivalente al nostro marchio Dop. Non parliamo di Civitavecchia e Porto Tolle. Anche in quei territori l'agricoltura e' progredita ed il turismo e' certamente di una spanna superiore al nostro. Se in altri posti le centrali di nuova generazione possono coesistere con turismo ed agricoltura, perche' non dovrebbero coesistere anche a Rossano? In Veneto la centrale di Porto Tolle ha avuto le autorizzazioni da qualche giorno per la gioia del sindaco di quel comune e del suo collega governatore veneto Luca Zaia. Entrambi hanno salutato con enfasi l'inizio dei lavori che porteranno sviluppo e benessere in tutta la Regione. Non le vogliamo ricordare noi il turismo e l'agricoltura del Veneto e non le vogliamo neppure ricordare il livello di disoccupazione che esiste in quella Regione''. ''Rispetto a noi - conclude la lettera - loro stanno benissimo, ma nonostante tutto, quel sindaco e quel governatore regionale salutano con entusiasmo i nuovi investimenti. Non vogliamo credere che la differenza tra Calabria e Veneto stia tutta negli amministratori che governano le due Regioni. Per il momento la politica locale ha dimostrato di si'. Noi, pero', abbiamo grande fiducia in lei e nella sua Giunta''.