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    Aniass: Nessun alibi per le frodi assicurative

     

     

    Aniass: Nessun alibi per le frodi assicurative

    07 lug 10 Combattere le frodi assicurative è un dovere morale anche se un’impresa ardua, ma riportarle nell’alveo fisiologico si potrebbe se tutti si assumessero le proprie responsabilità: compagnie, intermediari, periti, liquidatori e consumatori! Questo è ciò che è emerso da un seminario tenutosi nei giorni scorsi in Calabria ed organizzato dall’ANIASS (Associazione Nazionale Degli Intermediari Assicurativi) sul tema “La prevenzione delle frodi assicurative nel Sud d’Italia”, a cui ha partecipato l’On. Ignazio Messina, componente della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati e cofirmatario della proposta di legge 1964 /2008, che unitamente al ddl 2669 Ter è in discussione in questi giorni nella suddetta commissione. Nell’introduzione il Presidente dell’ANIASS, Franco Ferro, oltre ai convenevoli, ha sottolineato con fermezza che c’è bisogno di una forte moralizzazione del settore e che gli intermediari assicurativi faranno la loro parte, e altrettanto però dovranno fare tutti i soggetti interessati, in particolare le Compagnie rendendo maggiormente efficienti le strutture di liquidazione, come sostiene da tempo anche il Presidente dell'ISVAP, ciò al fine di ridimensionare questo gravissimo fenomeno di malcostume che purtroppo ha subito, sepur in particolari contesti socio economici, una significativa espansione e che inevitabilmente porta agli aumenti delle tariffe RCA, penalizzando così i conducenti onesti e favorendo come al solito i furbi. Nel proseguire il suo intervento, Franco Ferro, ha affermato inoltre che nei prossimi giorni, l’ANIASS si rivolgerà ai governatori dei territori a più alto rischio, al fine di sensibilizzarli su questo fenomeno grave che può diventare una vera e propria emergenza sociale, in quanto i maggiori premi RCA incidono sui bilanci delle famiglie già fortemente provate dal disagio economico attuale. Il presidente Ferro ha pure affermato che l’ANIASS solleciterà le prefetture territorialmente competenti, allo scopo di ottenere una maggiore prevenzione sui luoghi dei sinistri. In particolare, per quanto riguarda i danni a persone e le microlesioni, si chiede un’attività di controllo che andrebbe indirizzata presso i pronto soccorsi ospedalieri. Il presidente, nella sua relazione, ha posto all’attenzione dell’On. Messina, il rischio che questa nuova normativa possa diventare l’ennesima cortina fumogena che potrebbe portare ad un aumento dei costi a carico degli utenti e degli intermdiari e potrebbe lasciare inalterati i problemi; ciò che si è verificato con la normativa sull’Indennizzo Diretto, che si è dimostrata assolutamente inadeguata ad arginare tali fenomeni speculativi, e quindi in larga parte da cancellare e da riscrivere, poichè ha reso più vulnerabile il sistema di liquidazione con meccanismi cervellotici di compensazione, basati su assurdi forfait e sull’incomunicabilità tra le compagnie. L’Aniass – ha precisato il presidente Franco Ferro - ritiene che la costituzione del Comitato Antifrodi Nazionale sia un punto importante di partenza ed ha auspicato che allo stesso siano date funzioni operative dirette come il raccordo di tutte le banche dati del settore. Si darebbe vita così alla più ampia comunicabilità tra imprese, Isvap, ANIA, Intermediari, consumatori e autorità di controllo sul territorio. Ha sottolineato inoltre, che sia anche valutata la possibilità di inserire un’integrazione normativa che stabilisca una relazione tra il sinistro stradale e la patente di guida, con una conseguente riduzione del punteggio proporzionata alla gravità del sinistro. Sarebbe anche opportuno stabilire un limite normativo alla richiesta di risarcimento poiché non è accettabile che si possa richiedere lo stesso anche a distanza di due anni dal fatto dannoso. L’Aniass non può condividere la politica commerciale in atto relativa all'assicurazione obbligatoria egli autoveicoli (RCA), che di fatto sta emarginando e discriminando il Meridione d’Italia e gli intermediari assicurativi che operano in tali territori e non condivide neppure l’alibi delle frodi assicurative quale clava tariffaria . Nel concludere il suo intervento il presidente Franco Ferro ha auspicato che l’Associazione delle compagnie di assicurazione (Ania) si attivi per rivedere la politica restrittiva attuata dalle stesse che unitamente al contesto economico negativo costringe la categoria a vivere un forte disagio economico e morale.

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