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    Deposito petrolifero sequestrato dalla Finanza a Vibo Marina

     

     

    Deposito petrolifero sequestrato dalla Finanza a Vibo Marina: salute a rischio

    05 lug 10 Un deposito costiero di prodotti petroliferi e bitumi di proprieta' della ''Basalti Energia srl'', situato sulla spiaggia di Vibo Valentia Marina, che ha cessato l'attivita' nell'agosto 2006, e' stato sequestrato dalla guardia di finanza su disposizione del gip nell'ambito di un'inchiesta del procuratore Mario Spagnuolo, perche' costituisce una seria minaccia all'ambiente ed alla salute umana. Dopo l'alluvione che colpi' nel luglio del 2006 la zona di Bibova e della frazione marina di Lido, l'allora commissario delegato, Agazio Loiero, aveva disposto che l'industria fosse smantellata e delocalizzata entro 12 mesi in quanto risultava essere collocata in posizione di incompatibilita' per il rischio di alluvione con il tessuto urbano e con l'ambiente marino. Nonostante il termine dei 12 mesi, secondo quanto emerso dalle indagini, i rappresentanti della azienda non hanno ottemperato alle prescrizioni. Dalle indagini e dagli accertamenti tecnici e' emersa la presenza di tracce di abbandono ed inquinamento dovuto ai serbatoi di carburante e di bitume, materiale ferroso in cattivo stato di conservazione e tubazioni vecchie a contatto con il terreno, che, secondo la finanza, costituiscono rifiuti pericolosi ed una minaccia di disastro ambientale. Agli accertamenti hanno partecipato anche tecnici dell'Arpacal. Il deposito costiero, situato su un luogo di particolare bellezza naturale ed a ridosso della spiaggia di Vibo Marina, per l'accusa costituisce un potenziale pericolo per la popolazione con un rischio ''ad alta probabilita''' che si possa verificare un evento dannoso. Il legale rappresentante della societa' e' indagato per inosservanza dei provvedimenti dell'autorita' e per la violazione delle norme sulle misure straordinarie smaltimento dei rifiuti e sulle misure urgenti di tutela ambientale.

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