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    Associazione strutture accreditate "No a tagli nella sanità specialistica"

     

     

    Associazione strutture accreditate "No a tagli nella sanità specialistica"

    05 lug 10 ''La Giunta regionale, avrebbe deciso, nella riunione del 2 luglio, di ridurre il tetto di spesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali dei laboratori e degli specialisti privati accreditati da 80 a 72 milioni di euro ed avrebbe accettato la proposta di riparto avanzata dall'Anisap, altra associazione di categoria degli specialisti ambulatoriali, che propone di adottare criteri di ripartizione 'storici', mantenendo vecchi privilegi per Reggio Calabria e Crotone, e non tenendo conto della reale domanda di utenza e la reale produzione di prestazioni specialistiche legata all'oggettivo e misurabile numero di residenti per ciascun territorio''. A sostenerlo, in una nota, e' Francesco Bilotta, presidente regionale dell'Associazione strutture accreditate (Asa). Per Bilotta ''laddove si concretizzasse tale ipotesi, i tetti di spesa relativi alle province discriminate sarebbero esauriti prima ancora di poter proporre agli erogatori i contratti di attivita' per l'anno in corso. Ed appare evidente che la conseguenza sarebbe l'interruzione dell'attivita' dei privati in nome e per conto del Servizio sanitario regionale. A partire dalle prossime settimane, solo chi paghera' interamente e di tasca propria potra' fare le analisi, le ecografie, la risonanza magnetica e quant'altro. Il timore paventa lo spettro di un doppio danno: i calabresi fino ad ora assistiti dovranno rivolgersi ai privati e pagare per intero le prestazioni sanitarie; per contro le strutture private accreditate subiranno un crollo delle attivita',le cui conseguenze si concretizzeranno nelle inevitabili chiusure di intere realta' e nel licenziamento di numerosi addetti''. ''Eppure il tetto di spesa degli 80 milioni di euro - sostiene ancora Bilotta - era il risultato di dati oggettivi riconosciuti dalla Giunta regionale guidata da Scopelliti. Nell'incontro del 26 maggio scorso e' stata riscontrata, infatti, una serie di errori nei dati del 2008 trasmessi dalle Aziende sanitarie provinciali e, successivamente all'intervento della Giunta, proprio sulla base di tali errori, si e' raggiunto il citato accordo. Il conto della assistenza specialistica ambulatoriale da privato accreditato si attesta quindi, per il 2010, a poco piu' del 2% dell'intero Fondo sanitario regionale. L'Asa, associazione delle strutture specialistiche ambulatoriali accreditate della Calabria, solidale con la politica regionale di rientro dai debiti nella sanita', pur col sacrificio di subire un taglio pari a circa il 15% rispetto al valore delle prestazioni erogate nell'anno 2009, ha accettato la proposta rilevando la volonta' di cambiamento da parte del Governo regionale che si andava a concretizzare con la chiusura dei piu' inefficienti presidi sanitari, con l'elaborazione di una corretta programmazione della spesa e con l'invocata inversione di marcia rispetto ai vecchi criteri di distribuzione delle risorse imperniati piu' nel rispetto di storiche posizioni di privilegio di taluni territori che sull'equo trattamento di tutti i calabresi. Ed ora arriverebbe, invece, la riduzione di 8 milioni di euro su quanto concordato''. ''In attesa di conoscere gli atti e di valutarne le conseguenze per poter, se del caso, protestare e procedere dinanzi al Tar, l'Asa Calabria - conclude la nota - chiede chiarezza e trasparenza sugli intenti e sulle scelte effettuate''

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