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    Tre arresti per estorsioni e dannegiamenti a Vibo

     

     

    Tre arresti per estorsioni e dannegiamenti a Vibo

    03 lug 10 I carabinieri di Vibo Valentia hanno arrestato questa mattina a Vibo Carmelo Giuseppe Soriano, 19 anni censito penalmente, di Filandari, Francesco Parrotta, 27 anni, di Ionadi, e Rinaldo Loielo, 19 anni, di Gerocarne. I tre sono stati arrestati con l'accusa di estorsioni e danneggiament. La vicenda comincia nel maggio scorso quando in una notte si sviluppa un incendio che interessa alcuni mezzi della Vibo Calcestruzzi, societa' ormai fallita e rilevata dalla Drusal Calcestruzzi di Lamezia Terme. Le cause dell'incendio non sono chiare ma i militari intuiscono che qualcosa non va e che ci deve essere la mano delle cosche dietro il rogo. Intorno alla ditta lametina si muovono alcuni affiliati alla famiglia dei Soriano, che e' egemone proprio in quell'area e che piu' volte e' stata interessata da analoghe vicende giudiziarie. Tra le persone che si notano con piu' frequenza nei pressi dell'azienda vi e' il figlio del noto Gaetano Soriano, Carmelo Giuseppe. Questi addirittura, come un piccolo boss in erba, si fa accompagnare nei propri spostamenti dal fratello della sua fidanzata, Loielo, o da un altro fidato, Francesco Parrotta. I due svolgono la funzione di guardia del corpo e di simbolo del potere in crescita del giovane. I Carabinieri, grazie ad alcune telecamere, osservano pero' con dovizia di particolari il trio che si reca per giorni e giorni di seguito presso la ditta lametina intimando ai dipendenti di riferire ai titolari che devono pagare 10 mila euro subito e 2 mila ogni mese per evitare che l'incendio che ha danneggiato i mezzi all'inizio di maggio possa ripetersi, magari con conseguenze peggiori, o magari interessando tutti i cantieri della societa'. Una vera e propria "assicurazione" quella imposta dai tre che sottolineano come siano i rappresentanti di personaggi molto piu' potenti e pericolosi e che se le richieste non verranno accettate l'azienda potra' considerarsi chiusa gia' dai primi giorni di luglio

    I giovani, che si atteggiano a vera e propria banda mafiosa, per dimostrare la propria intelligenza e professionalità, costringono addirittura le proprie vittime a lasciare i cellulari all’interno degli uffici della società e ad uscire all’aria aperta per parlare e rappresentare le proprie richieste estorsive, lontano da orecchie indiscrete. Le telecamere messe dagli investigatori della compagnia Carabinieri di Vibo Valentia, però, hanno immortalato, per giorni, ogni particolare del gruppo. E così questa notte i militari dell’Arma delle Compagnie di Vibo Valentia e Serra San Bruno Bruno, temendo che i tre potessero darsi alla fuga hanno deciso di intervenire, sottoponendoli tutti a fermo di polizia giudiziaria. Nel corso dell’attività i militari hanno anche sequestrato due macchine usate dagli arrestati per recarsi presso la ditta lametina a chiedere il pizzo. "L'operazione – spiegano gli inquirenti – è ancora più importante e significativa se si pensa alla totale assenza di collaborazione da parte delle vittime che non hanno minimamente aiutato gli investigatori, preferendo soggiacere in silenzio alle richieste ed ai soprusi dei propri aguzzini che rivolgersi ai Carabinieri".

    Il gruppo, che anche tre volte alla settimana si presenta nell'area industriale di localita' Aeroporto per ribadire la propria egemonia e far capire ai titolari della ditta chi comanda, arriva anche a requisire, quasi fossero dei feudatari, interi carichi di inerti depositati nei magazzini. Carichi che vengono prelevati e portati via a titolo di acconto sui futuri pagamenti. I giovani, che si atteggiano a vera e propria banda mafiosa, per dimostrare la propria intelligenza e professionalita', costringono addirittura le proprie vittime a lasciare i cellulari all'interno degli uffici della societa' e ad uscire all'aria aperta per parlare e rappresentare le proprie richieste estorsive, lontano da orecchie indiscrete. Dimostrando cosi' ai titolari ed agli impiegati della societa' di essere dei veri e propri esperti nel settore. Le telecamere messe dagli investigatori della compagnia Carabinieri di Vibo Valentia, pero', hanno immortalato, per giorni, ogni particolare delle scorribande del gruppo. Questa notte i militari dell'Arma delle Compagnie di Vibo Valentia e Serra San Bruno Bruno, temendo che i tre potessero darsi alla fuga avendo forse subodorato qualcosa, hanno deciso di intervenire, sottoponendoli tutti a fermo di polizia giudiziaria. Nel corso dell'attivita' i militari hanno anche sequestrato due macchine usate dagli arrestati per recarsi presso la ditta lametina a chiedere il pizzo. "L'operazione - spiegano gli inquirenti - e' ancora piu' importante e significativa se si pensa alla totale assenza di collaborazione da parte delle vittime che non hanno minimamente aiutato gli investigatori, preferendo soggiacere in silenzio alle richieste ed ai soprusi dei propri aguzzini che rivolgersi ai Carabinieri"

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