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    Debito sanità si paga già a novembre con l'Irap

     

     

    Debito sanità si paga già a novembre con l'acconto Irap

    02 lug 10 La maggiorazione dell'aliquota Irap per le quattro regioni con deficit sanitario - Lazio, Calabria, Campania e Molise - avra' effetto gia' sull'acconto di novembre dovuto per le attivita' produttive. L'aumento dell'addizionale Irpef avra' invece impatto nel 2011. Lo rende noto l'Agenzia delle Entrate in un comunicato. Nelle quattro regioni che hanno un deficit sanitario, per l'anno d'imposta 2010, si applicano le maggiorazioni dell'aliquota dell'imposta regionale sulle attività produttive (Irap) nella misura dello 0,15% e dell'addizionale regionale all'Irpef nella misura dello 0,30%, rispetto al livello delle aliquote vigenti. Nel comunicato l'Agenzia delle Entrate spiega che "la maggiorazione avrà effetto sull'acconto dell'Irap da effettuare a novembre 2010 che dovrà essere determinato con il metodo storico, assumendo quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata applicando l'aliquota d'imposta maggiorata dello 0,15%; con il metodo previsionale, assumendo come imposta di riferimento quella determinata applicando al volume della produzione previsto l'aliquota d'imposta maggiorata dello 0,15%. Dall'importo dovuto su base annuale, calcolato con queste modalità - prosegue la nota - andrà sottratto quanto versato in occasione del primo acconto sul quale la maggiorazione non era applicabile. Per quanto riguarda l'incremento dello 0,30% dell'addizionale regionale Irpef, l'Agenzia delle Entrate precisa che lo stesso produce effetti a regime a partire dal 2011. Per questo motivo, nel 2010 sono interessati dall'aumento solo i lavoratori dipendenti che cessano il rapporto di lavoro in corso d'anno e per i quali i datori di lavoro trattengono in sede di conguaglio l'importo dell'addizionale regionale 2010, applicando l'aliquota maggiorata dell'1,70, e quello delle rate residue dell'addizionale regionale 2009, alle quali si applica la previgente aliquota dell'1,40.

    "Questo è l'ultimo regalo che la giunta precedente ha fatto i cittadini", ha detto il governatore del Lazio Renata Polverini. "Tutto questo - ha aggiunto la Giunta regionale - è il frutto delle inadempienze dei nostri predecessori, in riferimento ai piani di rientro del deficit sanitario tra il 2007 e il 2009". Anche la Giunta regionale della Campania scarica il peso dell'accaduto sulla precedente gestione ma il Pd attacca: "La decisione di Tremonti - dice Guglielmo Vaccaro - é una sconfitta in casa per il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro: a Roma il Governo non si fida di lui". Per il Pd interviene anche Sergio D'Antoni: "Il via libera del ministro dell'Economia alla super-addizionale Irap e Irpef di Campania, Calabria e Molise mette in ridicolo le tante chiacchiere spese sulla 'riforma delle riforme' e rivela la vera natura di un governo che dal primo giorno scarica tutti costi sui lavoratori e sulle imprese delle regioni deboli". Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia commenta: "Si parla tanto di fiscalità di vantaggio per il Sud in realtà c'é una fiscalità di svantaggio. L'importante è che poi questo aumento delle tasse sia veramente accompagnato da piani di riduzione dei costi". Dal sindacato contrarietà alla decisione è espressa dalla Cisl: "L'incremento dell'addizionale dell'Irpef e dell'Irap - ha sottolineato il segretario confederale Maurizio Petriccioli - determinerà un notevole aggravio per i dipendenti ed i pensionati non esenti".

    Conto più pesante per il Lazio. Un conto sulle tasse piu' pesante mediamente di 60-70 euro solo per l'Irpef al quale si aggiunge, per gli autonomi e le imprese che pagano anche l'imposta sulle attivita' produttive, l'aggravio per l'Irap. E' piu' o meno questo il conto della mini-stangata sui contribuenti delle quattro regioni - Lazio, Calabria, Campania e Molise - che vedranno da novembre le aliquote Irpef e Irap maggiorate a causa del deficit della sanita' nelle Regioni in cui vivono. A pagare il conto piu' alto saranno i cittadini del Lazio sui quali il carico fiscale e' gia' piu' pesante che in altre Regioni. Secondo gli ultimi dati statistici sulle dichiarazioni dei redditi, diffusi dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia (dichiarazioni 2009 sull'anno di imposta 2008), su un reddito imponibile medio di 22.770 euro l'anno, normalmente un contribuente italiano paga 270 euro di addizionale regionale Irpef. Nelle quattro regioni interessate dall'aumento, l'aliquota dell'addizione passera' dall'attuale 1,40% all'1,70%. Per un abitante del Lazio dunque, che gia' paga mediamente 360 euro di addizionale, la cifra piu' alta in Italia, l'esborso comprensivo dell'aumento dello 0,30% dell'aliquota dovrebbe arrivare a 433 euro, con una differenza dunque di 73 euro, nella media, rispetto a quanto paga gia' oggi. In Calabria, invece, dove l'addizionale regionale Irpef pesa mediamente su ogni contribuente per 270 euro la maggiorazione dovrebbe essere di 57 euro. Piu' complicato il calcolo sull'Irap dal momento che riguarda solo la parte di contribuenti che paga questa imposta perche' ha la sede della propria attivita' produttiva in una determinata regione. Le quattro Regioni nel mirino sono gia' al livello massimi previsto: 3,9% dell'aliquota ordinaria piu' lo 0,92%. Sommando lo 0,15% che bisognera' aggiungere dall'acconto di novembre si arriva al 4,97%. Per un lavoratore autonomo l'aumento viaggia sui 45 euro ma per le societa' di persone sarebbe in media di circa 130 euro, per le grandi imprese potrebbe essere a tre zeri. Il conto della malasanita', dunque, se per un cittadino che ha solo redditi legati al proprio lavoro dipendente si fermera' a 60-70 euro, potrebbe salire a poco piu' di 100 per un lavoratore autonomo e a circa 190 euro per una piccola impresa.

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