Champagne ed aragoste in cella, sei denunce al carcere di Cosenza

25 giu 10 Aragoste e vini pregiati, pesce di qualità e champagne, ma anche creme per il viso e per il corpo e pranzi luculliani. Non si sarebbero fatti mancare nulla alcuni detenuti della casa circondariale di Cosenza. Il trattamento riservato sembra fosse rivolto ai capi banda ed ai boss che avrebbero ricevuto un trattamento da albergo a cinque stelle. Le vivande arrivavano sall’esterno, grazie alla complicità di sei persone, attraverso la ditta che si occupava della gestione dei pasti facendo arrivare piatti prelibati e tutto l’occorrente per trascorrere senza disagi la loro forzata permanenza in carcere. Fino all’operazione "Aragosta", portata a termine dagli agenti della Polizia penitenziaria. Così la Procuradi Cosenza vuol vederci chiaro ed ha aperto l'inchiesta che ha portato alla denuncia di sei persone. Nei controlli degli agenti sono finiti tre addetti della ditta che gestisce la fornitura dei pasti ai detenuti e tre ospiti della struttura penitenziaria, che avevano il compito di distribuire il cibo. Oltre alle denunce seguite all’indagine che è stata condotta all’interno dell’istituto, c'è anche stato il sequestro di otto chilogrammi di alimenti, tra i quali pesci pregiati, crostacei (tra cui anche l'aragosta), vini di marca, oltre a creme per il viso e per il corpo. Non sono anncora stati individuati i soggetti a cui sono stati riservati simili trattamenti, ma la Procura della Repubblica di Cosenza ha aperto il fascicolo con l’ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture.