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    No all'omertà di Stato, la stampa italiana contro la "legge bavaglio"

     

     

    No all'omertà di Stato, la stampa italiana contro la "legge bavaglio"

    11 giu 10 Copertina vuota per Repubblica, con il bianco spezzato solo dall'immagine del post it giallo con una scritta contro la legge 'bavaglio'; testata listata a lutto per Il Fatto; rubriche di prima pagina in bianco su La Stampa. Non sono pochi oggi i quotidiani che hanno usato la grafica per sottolineare il loro dissenso nei confronti del ddl sulle intercettazioni approvato ieri al Senato con il voto di fiducia. L'invito era arrivato anche dalla Federazione nazionale della stampa, che aveva inviato ai direttori dei giornali due loghi per la protesta, con un fiocchetto nero al posto della 'i' di informazione e lo slogan 'informazione e liberta' no al silenzio di Stato''. Legge ''ingiusta e inoncepibile in una democrazia avanzata'', ribadisce in serata il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi. La scelta piu' forte e' quella del quotidiano diretto da Ezio Mauro, con la prima bianca dove campeggia la scritta 'La legge-bavaglio nega ai cittadini il diritto di essere informati''. Per Repubblica ''non sara' l'unica iniziativa'', assicura il presidente del Gruppo Espresso Carlo De Benedetti. Che definisce incostituzionale e liberticida il ddl. Poi commenta: ''Silvio Berlusconi e' l'Alberto Sordi della politica ed e' uno della P2''. In bianco anche la rubrica di Massimo Gramellini e il mini-corsivo di Riccardo Barenghi sulla Stampa (''Buongiorno e Jena escono oggi in bianco per abituarsi a quando la legge sulle intercettazioni impedirà loro di affrontare gli argomenti che nutrono da sempre i corsivi di satira e di costume''). La protesta e' arrivata anche sulle prime pagine di molti quotidiani locali. Listato a lutto Il Tirreno, con un corsivo del direttore Bruno Manfellotto, cosi' come tutti i quotidiani Finegil, che fanno capo al Gruppo Espresso, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, la Nuova Ferrara. Protesta anche sul Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso e La Nuova Venezia, sempre Finegil. Listato a lutto e con un editoriale di Manfellotto anche il Centro, quotidiano abruzzese ugualmente del Gruppo Espresso. A Bologna Il Resto del Carlino aveva un fondino in prima pagina intitolato 'Questa legge limita il diritto di cronaca'. In Calabria , 'Calabria Ora', e' uscito con un bollo con la scritta 'con la legge bavaglio non leggerete piu' articolo come questo''. In Puglia riquadro listato a lutto per La Gazzetta del Mezzogiorno. Sul Corriere del Giorno spazio bianco in taglio medio con il titolo in rosso: ''oggi niente giudiziaria in prima''. In Sicilia l'Associazione della stampa di Siracusa ha chiesto a tutti i propri associati di indossare un bottone nero in segno di lutto. Protesta anche sui siti: quello dell'Agenzia ANSA pubblica gli appelli congiunti di Fieg e Fnsi e i loghi diffusi dalla Federazione della stampa. ''La direzione e la redazione dell'ANSA - si legge - condividono preoccupazione e critiche del mondo dell'informazione per il provvedimento approvato dal Senato''. Sul fronte tv, anche Current si unisce alla protesta: da oggi pomeriggio, sul canale Sky 130, in homepage sul sito current.it e su tutti i social network della piattaforma italiana del network fondato da Al Gore, e' affisso un post it verde con la dicitura 'Current contro la legge-bavaglio che nega ai cittadini il diritto di essere informati'. In questo panorama anche la nostra testata non ha mancato di far sentire la sua voce con una pagina dedicata alla protesta listando a lutto, con il fiocchetto nero, il logo della testata.

    Siddi "Legge bavaglio censura le notizie all'origine". ''La nuova legge sulle intercettazioni tende a censurare in origine le notizie''. Lo ha detto il segretario della Federazione nazionale della Stampa italiana, Franco Siddi, questa sera a Reggio Calabria, a margine di un incontro per la presentazione del nuovo Quotidiano on-line del Sindacato dei Giornalisti Calabresi. ''Non possiamo che ribadire - ha aggiunto - che si tratta di una legge ingiusta, assurda e inconcepibile in una societa' moderna a democrazia avanzata. Auspichiamo che la Camera dei Deputati voglia fare gli approfondimenti necessari per correggere le parti piu' assurde di questa normativa. Chiediamo alla presidente della commissione Giustizia della Camera, on. Buongiorno di voler audire di nuovo le parti. Noi vogliamo essere ascoltati. Noi abbiamo avanzato delle proposte. Due in particolare: l'udienza filtro per decidere, al momento in cui gli atti devono essere resi pubblici che cosa resta nel fascicolo ed e' quindi pubblico e pubblicabile e l'istituzione del giuri' della lealta' dell'informazione''. ''Un organismo di questo genere, entro tre-quatro giorni - ha concluso Siddi - puo' pronunciarsi sui casi di effettiva violata privacy. E se c'e' una violazione vera della riservatezza della persona, nella parte piu' intima, compiuta per errore o per dolo da un giornalista, questi ne rispondera', innanzitutto con un danno d'immagine immediato, e poi con un pronunciamento reso pubblico dal giuri' sul quale poi l'Ordine, organismo di autogoverno della categoria, potra' giudicarlo dal punto di vista deontologico per eventuali altre sanzioni'

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