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    Intercettazioni: allarme democrazia, informazione in sciopero

     

     

    Intercettazioni: allarme democrazia, informazione in sciopero

    10 giu 10 Il 9 luglio black out della stampa italiana con lo sciopero generale contro il ddl intercettazioni', annuncia la Fnsi. 'Dovra' coincidere con la giornata finale di discussione del ddl - spiega il segretario Franco Siddi - quindi se sara' altrimenti cambieremo la data'. Intanto da domani in edicola e on line giornali e giornalisti sranno listati a lutto con manifestazioni davanti alle sedi istituzionali. La Fnsi sottolinea l'allarme grave dopo il si' del Senato alla legge.

    Sarà il 9 luglio la ''giornata del silenzio per la stampa italiana con lo sciopero generale contro il ddl intercettazioni''. Lo annuncia il segretario Fnsi Franco Siddi. ''Dovrà coincidere con la giornata finale di discussione del ddl - spiega Siddi - quindi se sarà altrimenti cambieremo la data''. Da domani in edicola giornali listati a lutto, manifestazioni davanti alle sedi istituzionali e uno sciopero generale il 5 o l'8 luglio. Queste le iniziative che la Federazione Nazionale della Stampa metterà in campo ''per significare con immeditatezza l'allarme grave che si pone non per questo o quel cittadino di destra di sinistra, ma per il corretto svolgersi del circuito democratico'' dopo il sì del Senato alla legge sulle intercettazioni. ''Abbiamo chiesto a editori e direttori - ha annunciato il segretario della FNSI, Franco Siddi, in piazza Navova dove durante la votazione al Senato si è tenuto un presidio contro la ''legge-bavaglio'' - di predisporre un impianto comune per la prima pagina in cui si segnali il corpo mortale inferto alla libertà. Se gli editori non ci staranno pubblicheremo noi a pagamento un necrologio perché sia chiaro l'allarme''. Siddi invita l'Italia ''a svegliarsi'' e ''bloccare questa legge prima che diventi definitiva'' perché ''espropria i cittadini di un bene inalienabile, il diritto a sapere''. ''Faremo manifestazioni dappertutto - ha aggiunto - non siamo ancora in grado di fare uno sciopero generale perché la legge sui servizi pubblici impone tempi e procedure''. La data verrà comunicata nel pomeriggio, ''sarà il 5 o l'8 luglio''. Da oggi, comunque, i giornalisti sono invitati a ''manifestazioni più intense''. ''Sapevamo che siamo solo all'inizio di una battaglia per la libertà molto dura'', ha aggiunto Siddi che vede la necessità di ''impedire che si torni al regime del '25''. Per questo ''è molto importante la partecipazione del mondo dell'impresa e dell'editoria accanto a giornalisti e cittadini perché questa non è una battaglia tra destra e sinistra ma è una contrapposizione cercata per dividere l'Italia''

     

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