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    False lauree, 10 avvisi di garanzia da Procura Vibo, tra loro il genero di Totò Riina

     

     

    False lauree, 10 avvisi di garanzia da Procura Vibo, tra loro il genero di Totò Riina

    10 giu 10 Dieci avvisi di garanzia sono stati notificati ai componenti di un'organizzazione dedita alla produzione ed alla vendita di lauree false. Tra i destinatari degli avvisi, in cui si ipotizzano, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, truffa, falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale ed esercizio abusivo di professione, figurano anche il genero di Totò Riina, Antonino Ciavarello, un imprenditore romano, Mario Festa, titolare di un'agenzia di stampa e di servizi culturali attiva a Roma, ed i suoi più stretti collaboratori. I provvedimenti, emessi dalla Procura di Vibo Valentia, sono stati notificati dai carabinieri in Lazio, Campania, Lombardia, Puglia e Sicilia. Secondo l'accusa, Festa ed i suoi stretti collaboratori sfruttando il loro vasto giro di conoscenze ed amicizie, erano diventati un vero e proprio collettore per le richieste di lauree contraffatte che, in base alla difficoltà di reperimento ed al tipo di abilitazione a cui davano diritto, avevano un tariffario. Ogni settimana, da ogni parte d'Italia, decine di persone contattavano le società del gruppo per ottenere abilitazioni e lauree. Gli investigatori hanno anche accertato che anche Ciavarello, già noto alle forze dell'ordine, teneva rapporti d'affari con l'imprenditore romano per acquistare alcuni attestati di laurea. I carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, nel corso dell'operazione, hanno anche eseguito 15 perquisizioni a Roma, Alatri, Gaeta, Latina, Pollica, Fondi, Corleone, Agropoli, Limbiate nonché nelle Università di Messina e Bari. Negli atenei gli investigatori hanno acquisito documentazione definita "interessante" in merito ad alcune convenzioni stipulate tra quelle università e la Moldavia per il riconoscimento delle lauree conseguite all'estero. Un settore su cui gli indagati avrebbero puntato intravendo la possibilità di guadagno giocando sulla convalida di lauree più o meno vere conseguite negli stati dell'Est Europa. Documentazione è stata trovata anche nelle sedi delle società di Festa, in cui i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno sequestrato decine di faldoni di documenti considerati "estremamente interessanti" e che potrebbero consentire di identificare "numerosi altri falsi medici e professionisti" che, in passato, si erano rivolti all'uomo per ottenere la documentazione necessaria all'esercizio delle più disparate professioni senza averne titolo. L'inchiesta della Procura di Vibo ha preso il via dopo la scoperta, nell'ottobre del 2009, a San Costantino, nel vibonese, di una vera e propria stamperia di falsi certificati di laurea.

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