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    Appello Fortugno, difesa chiede verifica alibi Marcianò

     

     

    Appello Fortugno, difesa chiede verifica alibi Marcianò

    08 giu 10 L'incarico di effettuare una prova cronometrata e' stata affidata alla polizia stradale dai giudici della Corte d'assise d'appello di Reggio Calabria, davanti ai quali si celebra il processo per l'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria Franco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005. La stradale, in particolare, dovra' verificare quanto tempo si impiega a percorrere la distanza che separa il centro commerciale di Melicucco, dove il giorno dell'omicidio si trovava Giuseppe Marciano', uno degli imputati, e palazzo Nieddu a Locri, dove fu compiuto il delitto. La prova dovra' stabilire se Marciano', quel giorno, poteva trovarsi sul luogo del delitto come sostiene l'accusa. Nel corso dell'udienza di oggi, inoltre, il pm della Dda applicato temporaneamente alla Procura generale per sostenere l'accusa insieme al pg Fulvio Rizzo, ha presentato un'ampia documentazione risalente alla seconda meta' dell'800 da cui si evince ''che al massimo si potrebbe configurare un sesto grado di parentela tra il marito del presidente della Corte d'assise di Locri Olga Tarsia, che ha condannato in primo grado gli imputati, e la vittima, Franco Fortugno, e non un quarto grado come sostenuto dall'avv. Eugenio Minniti. Qiindi una questione irrilevante giuridicamente''. Era stata la difesa a sollevare la questione della presunta parentela chiedendo l'annullamento del processo di primo grado. Una decisione definitiva dovrebbe essere presa dalla Corte d'assise d'appello nel corso della prossima udienza, fissata per il 6 luglio, quando sara' anche depositata la perizia della polizia stradale. In primo grado, i quattro imputati - Alessandro e Giuseppe Marciano', padre e figlio, indicati come i mandanti, e Salvatore Ritorto e Domenico Audino, presunti esecutori materiali - sono stati condannati all'ergastolo dalla Corte d'assise di Locri.

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