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    Sfruttavano minori all'accattonagio, 17 denunce della PS a Catanzaro

     

     

    Sfruttavano minori all'accattonagio, 17 denunce della PS a Catanzaro

    07 giu 10 Dopo costanti servizi di osservazione del fenomeno dell’accattonaggio nelle zone centrali di Catanzaro Lido, posto in essere da bambini minori di anni 14, gli agenti del Commissariato di Catanzaro Lido, hanno segnalato alla competente Autorità Giudiziaria, 17 persone, tutte di nazionalità rumena, ritenute responsabili, a vario titolo, del reato di sfruttamento di minori nell’accattonaggio. Gli Agenti del Commissariato Sezionale hanno a lungo monitorato il fenomeno, procedendo, nel tempo, a raccogliere riscontri utili per ricostruire le modalità dello sfruttamento. I servizi di osservazione hanno così permesso di accertare che l’accattonaggio era materialmente eseguito da alcuni bambini di età compresa tra i 6 ed i 10 anni, tenuti costantemente a vista da fratelli o sorelle maggiori, pur minori degli anni 18, facenti capo a loro volta a genitori o, comunque, parenti di maggiore età, che raramente apparivano in compagnia dei bambini. Nei servizi di osservazione si è altresì accertato che i soggetti coinvolti erano tutti di nazionalità rumena, domiciliati a Lamezia Terme, tutti più o meno legati tra loro da legami di parentela. Gli stessi, seppure con orari e con modalità irregolari, raggiungevano Catanzaro Lido, quasi quotidianamente, in treno. Il loro “quartier generale”, ovvero il punto di riferimento era, a seconda degli orari, piazza Garibaldi o piazza Dogana. E da lì le piccole vittime partivano, per il loro sistematico giro tra i vari esercizi pubblici, a richiedere denaro ad esercenti, clienti e passanti. Sempre tenuti d’occhio dai fratelli maggiori che, nello stesso tempo, erano sfruttatori e vittime, in quanto a loro volta avviati a quell’attività dai genitori, che mai comparivano contemporaneamente alle piccole vittime. I Poliziotti del Commissariato di Catanzaro Lido con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Rosarno e di personale della Polizia Ferroviaria, nella mattina del 4 giugno, ha eseguito un controllo a tappeto dei treni in arrivo da Lamezia Terme. Tra i passeggeri, erano presenti i componenti di 4 nuclei familiari, per un totale di 26 persone, tutte facenti parte dei soggetti attenzionati nell’ambito delle predette attività di osservazione. Tra le 26 persone vi erano 9 bambini di età inferiore a 14 anni, già individuati nei predetti servizi di osservazione quali vittime dello sfruttamento. I 4 nuclei familiari sono stati accompagnati presso il locale Gabinetto di Polizia Scientifica, dove tutti i rumeni di età superiore a 14 anni sono stati sottoposti a rilievi fotosegnaletici e compiutamente identificati, considerato che parte di loro era priva di documenti d’identità. I genitori delle piccole vittime dello sfruttamento sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di “sfruttamento di Minori per l’accattonaggio” e “inosservanza dell’obbligo di istruzione scolastica a minori”. I parenti maggiorenni che, di volta in volta, accompagnavano i bambini sono stati denunciati per il solo reato di “sfruttamento di Minori per l’accattonaggio”. Sono altresì stati segnalati Alla Procura della Repubblica per i Minorenni, per il reato di “Sfruttamento di Minori per l’accattonaggio”, in concorso, la diciassettenne M.R., i sedicenni Z.S., N.K., C.D., e la quindicenne M.A. Su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica per i Minorenni, le 9 piccole vittime dello sfruttamento sono state comunque affidate ai rispettivi genitori. I genitori autori del reato di sfruttamento, a danno dei propri figli, sono stati ammoniti e resi edotti della sospensione dell’esercizio della potestà di genitori, quale possibile conseguenza che il Tribunale dei Minori può disporre nel caso di accertamento di tale reato. L’attività eseguita dal Personale del Commissariato di Catanzaro Lido, si inserisce nel contesto dei servizi disposti dal Questore di Catanzaro Arturo De Felice, finalizzati a monitorare quei fenomeni criminosi, presenti sul territorio, che scaturiscono da forme di degrado sociale che incidono negativamente sulla percezione di sicurezza dei cittadini e che rientrano nell’attività Istituzionale della Polizia di Stato quali “funzione sociale” e nel più ampio concetto di Polizia di prossimità e sicurezza partecipata.

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