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    La Corte dei Conti cita la Regione per 200 mln di euro per danni sanitari

     

     

    La Corte dei Conti cita la Regione per 200 mln di euro per danni sanitari

    06 giu 10 Nel periodo 2004-2010 la Procura Regionale della Corte dei conti per la Calabria ha depositato 67 atti di citazione in materia sanitaria ed ha in corso due inviti a dedurre. Gli importi di danno richiesti sono stati pari ad € 95.339.607 ai quali dovranno aggiungersi i circa 100 milioni di Euro che hanno costituito i finanziamenti a favore della Fondazione Tommaso Campanella. È quanto riferisce in un comunicato l’Ufficio stampa della Commissione d’inchiesta della Camera sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, dopo l’audizione dei giudici della Corte dei Conti della Calabria del 27 maggio scorso e in vista dell’audizione del presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, che si terrà nelle prossime settimane, ha comunicato alcuni dati riassuntivi sulla gravità della situazione finanziaria della sanità in Calabria derivanti dalle inchieste in atto promosse dalla Procura della Corte dei Conti per la Regione Calabria.

    Gli importi maggiori di danno richiesti hanno riguardato, nell’ordine, il deficit di bilancio di Aziende Sanitarie Provinciali, la mancata utilizzazione delle apparecchiature destinate allo screening mammografico, l’indebito utilizzo di medici di continuità assistenziale, gli illegittimi incarichi conferiti a terzi, la mancata utilizzazione di strutture ed apparecchiature sanitarie. “Anche dai dati rilevati dalla Corte dei Conti per la regione Calabria – ha constatato il presidente della Commissione Leoluca Orlando - emerge la gravità quantitativa e qualitativa della situazione finanziaria sanitaria della Calabria: cifre assai rilevanti per sprechi e danni erariali emerse ma anche carenze gravi di cultura del dato e cultura manageriale oltre alla mancanza di corretto funzionamento degli organi di controllo interno. E’ certamente grave la ricorrente ed ampia responsabilità di manager e operatori sanitari e la responsabilità di tanti revisori dei conti che avrebbero dovuto e dovrebbero denunciare sprechi e danni, al fine di evitare la troppa ricorrente di prescrizione dell’illecito contabile per tardività di denuncia”. “La situazione – si legge nella relazione del Procuratore regionale, la dott.ssa Cristina Astraldi - è tanto più grave qualora si consideri che in tali ipotesi non si è in presenza di un mero danno erariale ma anche di un danno sociale che colpisce, cioè, tutta la popolazione che si vede privata della utilizzazione di strutture sanitarie che dovevano essere adibite ad ospedali e case di cura e che, invece, sono rimaste inutilizzate o che si trovano in una situazione di totale degrado, oppure non sono state completate. Ma è ancora più grave constatare che spesso l’accertamento del danno ha luogo talmente in ritardo da non consentire l’esercizio dell’azione di responsabilità a causa del maturarsi del termine prescrizionale”.

    ATTIVITÀ DELLA PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI PER LA CALABRIA IN MATERIA SANITARIA, DISTINTA PER SETTORI DI INDAGINE.

    Dal novembre 2003 ad oggi, l’attività della Procura di Catanzaro relativa al settore Sanità può essere riepilogata tenendo conto dei vari settori di indagine:

    Nel settore degli errori sanitari la Corte dei conti interviene con azione di rivalsa nei confronti dei medici e paramedici responsabili dell’errore sanitario quando l’Azienda Sanitaria o Ospedaliera abbiano risarcito il danno a seguito di sentenza civile o penale di condanna. L’ importo dei danni richiesti ammonta a 4.048.015 euro. Circa la metà riguardano invalidità verificatesi al momento del parto.

    Quanto al deficit di Bilancio di Aziende Sanitarie Provinciali, esso è costituito dalla differenza tra l’importo contrattualizzato nel 2008 e quello contrattualizzato nel 2007 con le case di cura private accreditate per prestazioni sanitarie senza corrispondente riduzione dell’importo destinato alla ospedalizzazione pubblica con conseguente maggior costo sostenuto dalle Aziende Sanitarie Provinciali. L’importo di danno richiesto è di 37.321.413 euro. Da questa cifra viene escluso il caso della Fondazione Tommaso Campanella, ente di diritto privato costituito nel 2004 dalla Regione Calabria e dalla Università Magna Graecia di Catanzaro, allo scopo di tramutarlo in IRCCS per le patologie oncologiche. In cinque anni, in difetto del prescritto accreditamento, l’ente, è stato illegittimamente destinatario di oltre 100 milioni di euro da parte della Regione Calabria.

    Altro tasto dolente, lo svolgimento di attività extramuraria, non autorizzata, da parte di medici in rapporto di esclusività con l’Azienda Sanitaria o Ospedaliera. Il danno, tra il 2003 e 2008, è costituito dagli indebiti emolumenti corrisposti e percepiti dal sanitario e l’importo richiesto è di 495.951 euro.

    L’importo danni richiesto per indebita corresponsione di emolumenti ai medici di base per pazienti deceduti o emigrati ma non cancellati dalle liste degli assistiti, i cui responsabili sono stati individuati negli amministratori delle Aziende Sanitarie, è pari 3.849.026 euro. Per l’indebito utilizzo di medici di continuità assistenziale, l’importo di danno richiesto è di 10.067.941 euro.

    La Procura ha inoltre riscontrato numerose illegittimità collegate all’acquisto di farmaci da parte di amministratori, medici e dipendenti aziendali coinvolti nelle operazioni. L’importo di danno richiesto, pari a 2.591.689 euro, è costituito dai costi sostenuti per acquisti indebiti di farmaci o a prezzi maggiorati o per farmaci non utilizzati perché scaduti.

    E’ di 7.154.074 euro l’importo danni richiesto per mancata utilizzazione di strutture sanitarie ed apparecchiature medico-sanitarie acquistate.

    In particolare si ricorda la mancata utilizzazione delle apparecchiature destinate allo screening mammografico per la quale, nel corso del 2009, sono stati condannati dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Calabria vari amministratori di Aziende Sanitarie calabresi. Allo spreco di pubbliche risorse destinate all’acquisto dei macchinari, si aggiunge una ricaduta sociale sulla collettività femminile calabrese, privata della possibilità di sottoporsi a attività di prevenzione tumorale. L’importo danni richiesto è di 14.447.335 euro.

    Per illegittimità negli appalti di gara per l’acquisto di beni e servizi l’importo danni richiesto è di 4.544.135 euro ed è costituito, sia dalle spese sostenute dalle Aziende Sanitarie e Ospedaliere per avere posto in essere appalti illegittimi e/o illeciti, sia dall’importo delle fatture relative ad operazioni economiche inesistenti.

    Per illegittimità nella gestione del personale dipendente, illegittimi pagamenti o inquadramenti, da parte di amministratori che hanno adottato delibere, poi annullate, e di funzionari delle Aziende che hanno disposto i provvedimenti ed effettuato i pagamenti l’importo richiesto è di 1.833.720 euro per danni.

    Illegittimità di incarichi professionali conferiti a terzi ovvero l’attribuzione di incarichi professionali a soggetti estranei all’ente sanitario in presenza di personale aziendale interno idoneo allo svolgimento delle medesime prestazioni. I danni richiesti sono pari a 8.555.597 euro.

    Nel settore dell’illegittimo pagamento di sanzioni da parte di Azienda Sanitaria o Ospedaliera l’importo danni richiesto è di 42.996 euro.

    A queste cifre si aggiunge l’importo di 387.708 euro per altri tipi criticità.

     

     

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