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    La burocrazia brucia 11.5mld, cioè 1 punto di PIL

     

     

    La burocrazia brucia 11.5mld, cioè 1 punto di PIL

    05 giu 10 Le pmi italiane sprecano 11,5 miliardi l'anno, quasi un punto del pil, per assolvere i numerosi adempimenti burocratici legati alla loro attività. E' la Cgia di Mestre a rilevare tutto il peso di carte e prescrizioni sull'attività delle piccole e medie imprese, all'indomani dell'annuncio del governo di misure per la libertà d'impresa che rendano la vita più facile a pmi, artigianato e ricerca. La stessa Cgia rileva peraltro come a pagare il prezzo più salato siano le micro imprese sotto i 10 addetti, che costituiscono il 95% del totale delle imprese italiane. E, su questo fronte, le micro imprese lombarde, come rileva Confartigianato, sono le più 'vessate' - con un costo che supera i due miliardi - in una classifica regionale di chi paga il conto più salato alla burocrazia. La Cgia di Mestre ha misurato anche il tempo necessario per sbrigare il carico burocratico. In media, si 'perdono' 5,5 giornate per ciascun addetto nelle realtà produttive, con un numero di dipendenti che va da tre a cinque. Si scende a 5,2 per le aziende da 6 a 9 addetti, a 4,8 per le imprese da 10 a 19 dipendenti, a 3,7 in quelle che contano da 20 a 49 occupati e a 3,1 per le aziende che danno lavoro tra le 50 e le 499 persone. "Semplificare l'attività della Pa e tagliare gli oneri burocratici è una potente leva che il governo può muovere per aiutare gli imprenditori a superare la crisi", commenta Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato, nel rilevare come l'Italia paghi un tributo ben più pesante della media Ue negli adempimenti burocratici richiesti ad un'impresa. "Solo per avviarne una - osserva Fumagalli - se ne vanno in burocrazia 1.134 euro, il 67,2% in più rispetto alla media Ue". Nella classifica sulle regioni più 'tartassate' dalla burocrazia in relazione all'attività d'impresa, dietro alla Lombardia c'é il Lazio (dove le imprese spendono in burocrazia 997,4 milioni l'anno), seguito a stretto giro da Veneto (995 mln) ed Emilia Romagna (950,6 mln) e, in quinta posizione, dal Piemonte (859,9 mln). A livello di macro aree, Confartigianato ha calcolato che la quota più onerosa di burocrazia grava sulle regioni del Nord Ovest (4,1 miliardi, pari al 30,4% del totale nazionale). A seguire vi sono le regioni del Mezzogiorno (3,5 miliardi, pari al 26,2% del totale), quelle del Nord Est (3 miliardi, corrispondenti al 22,6%) e infine del Centro (2,8 miliardi, pari al 20,8%). Ecco i costi burocratici per le imprese: Classifica regionale (Valori in milioni di euro) Costi per imprese da 1 a 9 dipendenti Lombardia 2.014,4 Lazio 997,4 Veneto 994,9 Emilia Romagna 950,6 Piemonte 859,9 Campania 845,9 Toscana 833,2 Sicilia 682,5 Puglia 611,3 Liguria 333,1 Marche 326,1 Calabria 282,9 Sardegna 275,1 Abruzzo 245,0 Friuli Venezia Giulia 226,1 Trentino Alto Adige 209,0 Umbria 172,3 Basilicata 90,0 Molise 52,9 Valle d'Aosta 30,4

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