Sabato a Carlopoli convegno sulla centrale a Biomasse di Panettieri

04 giu 10 Si terrà sabato 5 giugno, con inizio alle ore 17, nella Sala consiliare di Carlopoli (Cz), il comune situato nelle immediate vicinanze del sito in cui si vorrebbe costruire la centrale a biomasse di Panettieri, un importante convegno-dibattito per valutare scientificamente le ricadute negative che tale impianto potrebbe apportare, se realizzato, sul comprensorio e sui suoi abitanti. L'iniziativa, organizzata dal Comitato per il No alla Centrale a Biomasse di Panettieri, dal Forum del Reventino e dal Forum Ambientalista, si prefigge di sensibilizzare tutti i cittadini e gli amministratori sinora distratti da altro (di cui alcuni magari silenti e/o compiacenti con i proponenti) e di fare il punto su tre apetti fondamentali per il futuro di tutto il territorio evidentemente ipotecati e messi a rischio dalla centrale a biomasse: La Salute, l'Economia e l'Ambiente. Per questo, al fine di avere un quadro chiaro ed attendibile, sono stati invitati a relazionare esperti impegnati professionalmente in attività di cura e/o di ricerca di valora nazionale: sull'aspetto dell'impatto sul territorio dal punto di vista idrogeologico relazionerà l'ing. Alfonso Senatore, ricercatore e componente di Ingegneria Senza Frontiere, su quello relativo alla disponibilità delle Biomasse sul territorio ed allla sostenibilità economica ed ambientale del loro uso interverrà il dott. Giorgio Matteucci, ecologo forestale del CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche, sulle ricadute sulla salute dei cittadini e sul degrado ambientale interverrà il dott. Ferdinando Laghi, Primario dell'UO di medicina interna all'ospedale di Castrovillari e componente dell'ISDE-Italia Associazione medici per l'ambiente. Poiche l'avvio di un impianto di questo tipo è un fatto rilevante che non può essere deciso dal singolo comune di Panettieri, al convegno sono stati espreessamente invitati tutti i titolari di attività economiche e produttive del comprensorio montano del Reventino e della Presila, tutti gli operatori sanitari e tutti gli amministratori dei comuni limitrofi. L'appello maggiore, in ogni caso, è rivolto ai cittadini, alle associazioni, ai sindacati ed ai partiti, affinché si informino, si autorganizzino e si mobilitino per evitare lo scempio del comprensorio.