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    Le marinerie incrociano le braccia a Cariati contro le nuove norme UE

     

     

    Le marinerie incrociano le braccia a Cariati contro le nuove norme UE

    01 giu 10 Un centinaio di pescatori di varie marinerie calabresi hanno manifestato stamani, a Cariati, contro la nuova normativa europea sulla pesca. Una normativa, hanno spiegato, che impedendo l'utilizzo delle normali reti, che devono essere sostituite da quelle a maglie larghe, impedisce la pesca delle specie più piccole, caratteristiche della zona. Alla protesta hanno partecipato pescatori provenienti da Corigliano, Cirò Marina, Crotone e Soverato. I manifestanti, dopo avere sottolineato che al momento non riescono neanche a reperire in commercio i nuovi tipi di rete da utilizzare, hanno simbolicamente restituito le loro licenze alla capitaneria di porto. Per venerdì, inoltre, hanno annunciato una manifestazione a Catanzaro, davanti alla sede dell'assessorato regionale alla Pesca, nel corso della quale chiederanno di incontrare l'assessore Michele Trematerra.

    La mappa della protesta. Il Regolamento Mediterraneo sta suscitando proteste in tutta l'Italia. Questa la mappa delle manifestazioni in atto attraverso il monitoraggio di tutte le marinerie italiane.

    LIGURIA: operatori fermi nella zona del Tigullio, in particolare a Santa Margherita Ligure.

    FRIULI VENEZIA GIULIA: la maggior parte dei pescatori di strascico e circuizione si sono fermati; a Trieste gli operatori si sono riuniti in assemblea presso la Sala consiliare del comune.

    VENETO: da questa mattina alle ore 9, piu' di mille pescatori, con circa 200 pescherecci provenienti da tutte le marinerie stanno manifestando a Venezia. Una manifestazione trasversale di tutte le organizzazioni della pesca, che vede coinvolti non solo i pescatori dello strascico, direttamente interessati dai limiti imposti dalla normativa comunitaria, ma in segno di solidarieta' verso i colleghi, anche gli altri mestieri come ad esempio le volanti. Alcuni rappresentati della protesta sono poi stati ricevuti dall'assessore regionale all'agricoltura Franco Manzato.

    EMILIA ROMAGNA: protesta a scacchiera che coinvolge alcune marinerie e mestieri di pesca.

    MARCHE: la pesca a strascico e' fermo in segno di protesta. Una ventina di pescherecci dell'associazione Marineri d'Italia e d'Europa hanno giorovagato fra i natanti del porto di Ancona suonando le sirene altri hanno bloccato simbolicamente il porto.

    TOSCANA: forti malumori. I pescatori delle varie marinerie toscane sono in sciopero per protestare contro le nuove norme europee. A Viareggio, dove sono arrivati anche i colleghi di Livorno, i pescatori hanno issato cartelli e striscioni organizzando forme di protesta. A Castiglion della Pescaia (Grosseto) nei prossimi giorni si terra' un'assemblea per redigere un documento congiunto da inviare al Ministro. Qui pero' non tutti hanno aderito allo sciopero. Barche ferme, per 48 ore anche a Piombino e all' Isola d'Elba.

    MOLISE: stato di agitazione.

    ABRUZZO: operatori usciti regolarmente per lavorare.

    LAZIO: a Gaeta e Formia lo strascico non e' uscito in mare, gli operatori protestano in porto.

    CAMPANIA: lo strascico in buona parte delle marinerie e' fermo; Proteste nel golfo di Napoli: dalle 9 e fino alle 13 una quarantina di pescherecci sono partiti da Mergellina a sirene spiegate suscitando lungo via Caracciolo suscitando la curiosita' dei passanti. Manifestazione di protesta anche a Salerno qui alcuni rappresentanti dei pescatori hanno incontrato il comandante della Capitaneria Oreste Pallotta.

    PUGLIA: per il piccolo strascico giornata in porto, mentre la maggior parte del grande strascico uscito in mare, sta rientrando perche' con le nuove maglie non riesce a pescare quantita' sufficienti da coprire i costi di gestione dell'imbarcazione.

    CALABRIA: pescatori in stato di agitazione in diverse marinerie. SARDEGNA: non si segnalano al momento forme di protesta.

    SICILIA: lo strascico si concentra particolarmente tra Porto Palo e Sciacca; si segnalano forti malumori perche', con le nuove maglie delle reti, si riduce del 50% il quantitativo del pescato.

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